Querelle stadio, l’Avellino tra accordo e alternativa al Partenio-Lombardi

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Claudio De Vito – Per l’Avellino è iniziata la settimana da dedicare alla questione Partenio-Lombardi rispetto al quale esiste da anni un contenzioso, che potrebbe sfociare nella chiusura dell’impianto sin da subito.

Un rischio concreto perché il tira e molla tra Unione Sportiva Avellino e Comune sul dare e avere rappresenta un valido presupposto per non firmare la licenza d’uso dello stadio da parte del dirigente del settore Lavori Pubblici Luigi Cicalese. Documento che il club biancoverde dovrà cercare di ottenere quanto prima nell’arco di questa settimana, in modo da allegarlo alla documentazione sulla disponibilità dello stadio da inviare entro il 20 giugno alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi della Figc.

In tal senso nelle prossime ore la famiglia Taccone stabilirà un contatto con il sindaco Paolo Foti per giungere ad un accordo in grado di sbloccare lo stallo sulla licenza d’uso. L’Avellino proporrà una proroga di qualche mese per far sì che si proceda ad una verifica più approfondita dei lavori effettuati al Partenio-Lombardi, sia di quelli autorizzati dal Comune sia di quelli di manutenzione straordinaria. Ciò sarebbe consentito dalla clausola di raffreddamento prevista dal Protocollo d’Intesa stipulato il 21 aprile.

Domani è fissata la deadline per il rilascio della licenza d’uso considerata l’assenza del presidente Walter Taccone da mercoledì in poi (viaggio in Russia per impegni extracalcistici). Se non si dovesse svoltare, il direttore generale Massimiliano Taccone potrebbe convocare una conferenza stampa per chiarire – oltre il comunicato di undici punti diramato ieri – la posizione della società.

“Lo stadio e la squadra sono della città, non di Taccone” ha tuonato intanto questa mattina Paolo Foti interpellato sull’argomento. “Non sono ammesse compensazioni – ha ricordato il primo cittadino – l’Avellino adempia ai suoi oneri debitori e noi faremo altrettanto su un altro binario”. L’accesa dialettica e le rigide posizioni tra le parti non consentono di escludere alcuno scenario, compreso quello dell’esilio in un altro stadio.

Non sono percorribili le piste Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore per l’assenza dei requisiti strutturali e di sicurezza richiesti dalla federazione. In Campania l’Avellino potrebbe giocare soltanto a Napoli, Benevento e Salerno che però rappresentano soluzioni impraticabili per motivi legati alla rivalità tra le tifoserie.

Sarebbe tramontata anche l’ipotesi Frosinone, dove a quanto pare il “Matusa” sarà smantellato per fare in modo che i tornelli e gli spogliatoi siano installati al nuovo “Benito Stirpe”. Frosinone che dal canto suo invece ha indicato il Partenio-Lombardi come alternativa qualora i lavori al nuovo impianto non dovessero terminare in tempo per l’esordio in Tim Cup del 6 agosto.

Ad oggi dunque non esiste un accordo con il Comune ed una sede alternativa: la questione stadio genera apprensione tra i tifosi biancoverdi.