Da pezzo pregiato del mercato estivo non si attendeva certamente di essere trascurato, ma ora è il momento del rilancio. Federico Moretti ha benedetto l’arrivo al Latina di Mario Somma che gli ha finalmente affidato le chiavi delle mediana in coppia con Marco Marchionni nel 4-2-3-1 varato contro il Cesena.
Un’importante iniezione di fiducia per uno dei migliori centrocampisti dello scorso campionato disputato con la maglia del Vicenza semifinalista play-off anche grazie ai suo sette gol. Su Moretti a luglio era piombato anche l’Avellino, intenzionato a sfruttare il caos Catania, club proprietario del cartellino. Alla fine però l’ha spuntata la società nerazzurra che ha legato a sé il calciatore con un accordo triennale.
Complicato l’impatto sull’esperienza pontina per via del rapporto con Mark Iuliano. Il predecessore di Somma infatti lo ha schierato titolare soltanto in tre occasioni, riservandogli, nelle altre, panchina o addirittura tribuna. Moretti è stato il migliore dei suoi contro il Cesena confermando le proprie caratteristiche, fino a quel momento sconosciute ai tifosi nerazzurri orfani di Federico Viviani, di centrocampista completo in grado di abbinare la qualità alla quantità.
La scorsa stagione a Vicenza ha giocato da interno del centrocampo a tre di Pasquale Marino, complice la presenza di un top regista come Davide Di Gennaro. Moretti però nasce nel ruolo di playmaker e la sua nuova vita in nerazzurro lo sta ampiamente dimostrando.
Domenica sarà di scena davanti a quei tifosi che per alcune settimane hanno cullato il sogno di vederlo indossare la casacca biancoverde. Prima di lui, lo scorso febbraio, Ruben Olivera aveva vestito i panni dell’oggetto del desiderio sul mercato che in realtà aveva diviso i tifosi dell’Avellino.
Quelli più scettici sul suo arrivo, sfumato per alcune perplessità legate alla sua condizione fisica, furono “ripagati” dal penalty calciato in Curva Sud dall’uruguayano. Il rigore fallito fu l’episodio che fece scattare la molla dell’orgoglio tra le fila degli uomini di Rastelli, i quali poco dopo andarono in gol con Castaldo per l’acuto decisivo.