Il Tribunale Federale Nazionale ha presentato il conto all’Avellino per la gestione del settore giovanile nella passata stagione. Sono infatti piovute inibizioni ed un’ammenda di 10000 euro al club biancoverde. Tra gli inibiti figura il presidente Walter Taccone (6 mesi, a fronte di una richiesta di 18 mesi da parte della Procura Federale).
Non solo patron Taccone. Le inibizioni hanno investito anche Rosario Lamberti (12 mesi), individuato nel dispositivo del tribunale Figc quale gestore in via di fatto del settore giovanile, e Arturo di Pietro (un mese), dirigente accompagnatore. Nessun provvedimento figura ancora a carico di Enzo Vito, responsabile del settore giovanile, che è stato deferito al Tribunale Nazionale Federale ma al quale non sono stati notificati il deferimento e la convocazione nel giudizio di primo grado.
Pesanti le accuse mosse dal Procuratore Federale nei confronti di Walter Taccone. Il massimo dirigente del sodalizo di Piazza Libertà infatti è accusato di non aver vigilato sulla sistemazione logistica dei calciatori minorenni tesserati (vitto, alloggio ed educazione scolastica) con particolare riferimento ai diritti fondamentali dei giovani atleti; di aver consentito l’organizzazione di provini non autorizzati dalla Federazione e di aver affidato la gestione del settore giovanile a soggetti non tesserati, quali Lamberti e Vito.
La Procura Federale ha avviato le indagini a seguito della denuncia inviata da un giornalista del quotidiano Alto Adige di Bolzano. Taccone ha già fatto sapere di voler presentare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale. Durante tutta la durata dell’inibizione, Taccone non potrà rappresentare il club presso le istituzioni federali, frequentare l’area degli spogliatoi in occasione delle partite e intrattenere rapporti con tesserati Figc e procuratori sportivi.