Avellino Calcio – Serie B, il Parma è fallito: parte la corsa al ripescaggio

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Fallimento Parma Calcio

Il Parma sarà costretto a ripartire dai dilettanti dopo che questa mattina non è pervenuta alcuna offerta di acquisto della società. La quantificazione del debito sportivo in 22,6 milioni di euro (rispetto ai 79 di partenza tagliati grazie al certosino operato dei curatori fallimentari) ha distolto le cordate facenti capo rispettivamente a Giuseppe Corrado e a Mike Piazza dal disperato tentativo di rilevare il club.

Di conseguenza, nessuna offerta come certifica lo scarno comunicato stampa diffuso dal sito ufficiale del sodalizio ducale. “I curatori fallimentari del Parma FC S.p.A., dott. Angelo Anedda e dott. Alberto Guiotto, – si legge nella nota – comunicano che alle ore 14.00 di oggi 22 giugno 2015 non è pervenuta alcuna offerta per l’acquisto dell’azienda sportiva. Nelle prossime ore i curatori si riuniranno con il Comitato dei Creditori e il Giudice Delegato dott. Pietro Rogato per le necessarie determinazioni in merito alla procedura fallimentare e all’esercizio provvisorio dell’impresa”.

Nella Serie B 2015/2016 non ci sarà spazio per il Parma appena retrocesso dalla massima serie. Il fallimento dei gialloblu apre ufficialmente la caccia al ripescaggio in cadetteria per colmare la 22esima casella dell’organico del campionato. Il Brescia è in pole position, ma se il calcioscommesse dovesse decapitare un altro club allora entrerebbero in gioco anche squadre, come Ascoli e Reggiana, eliminate ai play-off di Lega Pro.

Il Consiglio Federale a giorni si esprimerà sui ripescaggi ribadendo le linee guida sui criteri per il ripescaggio.

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