Avellino Calcio – Scusate il ritardo: Nitriansky e il suo modo non banale di esplodere

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Mesi e mesi trascorsi in silenzio e poi all’improvviso la svolta che cancella la sofferenza. Milan Nitriansky non ne poteva più di rimanere nell’anonimato e allora ieri a Como, al momento della battuta di un calcio di punizione a inizio ripresa, si è guardato intorno e ha capito che quello doveva essere il suo momento, quello buono per scrollarsi di dosso ansie, angosce, paure.

Ora o mai più ha pensato il difensore venuto dalla Repubblica Ceca con un carico di aspettative deluse strada facendo ma che tutto d’un tratto il destro potente e velenoso dai venticinque metri abbondanti ha rivitalizzato. Un capolavoro balistico eseguito da vero e proprio specialista della maledetta: palla posizionata sulla zolla del terreno disastrato con calma serafica e con la consapevolezza di chi sa in cuor suo di poter fa male e, dopo una lunga rincorsa, indirizzata con le tre dita sotto la traversa.

Poi l’esultanza con la corsa sfrenata quasi a chiedere scusa per i ritardo sotto il settore biancoverde occupato da quei tifosi che lo hanno accompagnato nella sua gioia irrefrenabile. Sarebbe bastata un’arcigna prestazione difensiva e invece Nitriansky ha scelto il modo più bello ed indimenticabile per farsi finalmente apprezzare dalla platea irpina.

Il buio fa parte del passato, di un tunnel che sembrava senza via d’uscita alla luce delle enormi difficoltà a livello comunicativo e di ambientamento. Nitriansky ha dovuto affrontarle con altre problematiche personali che sono andate a sommarsi alle criticità strutturali del passaggio dallo Slavia Praga all’Avellino. Negli ultimi tempi, Attilio Tesser ne aveva fiutato in qualche modo la rinascita spronandolo a più riprese sia in pubblico che in privato.

Ora che l’incantesimo si è spezzato, Nitriansky possiede la condizione mentale giusta per ergersi a protagonista della rosa biancoverde. In ritardo sì, ma rispettando le attese sul suo conto. Intanto il siluro di Como rappresenta già un lusinghiero bigliettino da visita. E allora sorridi Milan, ora che gli scettici sono stati zittiti.

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