di Claudio De Vito. E’ iniziata una settimana che i tifosi dell’Avellino si augurano possa risultare finalmente decisiva per le sorti del loro club in cerca di stabilità. Se infatti sul campo è tornato il sereno grazie all’ipoteca sulla salvezza firmata dall’irpino doc Vincenzo Garofalo, sul fronte societario c’è una matassa da sbrogliare nel più breve tempo possibile.
E’ in atto il tira e molla fra Nicola Circelli e Luigi Izzo, che coinvolge anche i soci nelle rispettive orbite, per l’acquisizione dell’intero pacchetto di quote in modo tale da rilanciare la programmazione della società ostaggio dei dissidi fra i due imprenditori sanniti. Le parti dialogano con i rispettivi consulenti e al momento non c’è l’accordo sulle cifre. Nicola Circelli, nelle vesti di amministratore unico, ha intenzione di liquidare il suo ‘rivale’ con il contributo di nuovi soci che restano top secret.
Nei fatti però si assiste ad un nulla di fallo. Ecco allora che la soluzione più rapida sarebbe incarnata da Angelo Antonio D’Agostino, il quale porrebbe fine all’agonia dell’Unione Sportiva subentrando a Nicola Circelli e Innovation Football. Per farlo dovrebbe sborsare una cifra che si aggirerebbe intorno ai 370mila euro comprensiva dei 100mila di caparra versata dall’ex socio IDC Nicola Di Matteo in ottica acquisto della società lo scorso 6 dicembre.
Al momento non risulterebbe un’offerta formale dell’imprenditore di Montefalcione che però ci sta seriamente pensando da venerdì, quando una delegazioni di tifosi lo ha incontrato per comprendere le sue reali intenzioni. Lo scenario del rilancio prevederebbe lo stesso D’Agostino quale socio di maggioranza e Luigi Izzo al suo fianco, il che ricalcherebbe proprio il disegno che il giovane imprenditore caudino aveva in mente due settimana fa ma poi sfumato davanti al notaio per l’assenza di Nicola Circelli.
Nelle prossime ore potrebbe andare in scena lo scatto decisivo in tal senso con il sindaco Gianluca Festa, chiamato in causa dal tecnico Ezio Capuano, che resta vigile sulla trattativa che, se intavolata concretamente, consentirebbe all’amministratore delegato Filippo Polcino di prendere altro tempo con la Commissione federale per la presentazione delle garanzie di solidità finanziaria. In caso contrario resta il rischio di un deferimento abbinato al mancato riconoscimento dell’attuale proprietà da parte della Figc.