Chiavari, Claudio De Vito – Tre mesi e mezzo dopo è cambiato il risultato ma non la sostanza. A Chiavari l’Avellino incappa in un’altra brutta sconfitta che fa riflettere perché mette a nudo l’alternanza di atteggiamento degli interpreti biancoverdi. La chiave di lettura non può essere quella di allora – era il 14 maggio e i lupi di Tesser non avevano più nulla da chiedere al campionato – ma Domenico Toscano come al solito non si nasconde.
“Non ci siamo stati con la testa forse perché la partita contro il Brescia ha fatto credere ai ragazzi di essere diventati bravissimi” ha tuonato il tecnico biancoverde nel post partita. “Non è una questione di sistema di gioco – ha aggiunto – perché anche nella prima partita abbiamo giocato col 3-5-2. In quella occasione però siamo stati sul pezzo e oggi no, abbiamo compiuto un passo indietro. Il calcio è così: devi dimostrato sempre di essere all’altezza”.
Errori difensivi alla base della sconfitta in terra ligure ma Toscano non se la sente di condannare i singoli. “Donkor? Il gol preso non è colpa sua, ieri abbiamo provato tante volte la linea difensiva. Avremmo potuto evitare certe distrazioni. Non possiamo permetterci certi errori e dobbiamo crescere in fretta per fare in modo di non commetterli più”.
Ci vorrà tempo e pazienza per vedere all’opera il vero Avellino. “Ci sono i nuovi arrivati e gli infortunati che stanno rientrando – ha sottolineato Toscano – alla base di tutto però c’è da migliorare l’atteggiamento. L’errore e la condizione carente possono starci ma l’atteggiamento non deve mancare. Se c’hai la gamba e non la testa non vai da nessuna parte”.
A Chiavari non è girato nulla dalla parte dell’Avellino, compreso l’episodio del rigore netto non concesso al 76′ a Castaldo atterrato da Ceccarelli a tu per tu con Iacobucci. “Era rigore, non ci sono dubbi – ha commentato il trainer calabrese – si sarebbe riaperta la partita con un finale arrembante da parte nostra”.