Si è alzato il sipario su una settimana lunga e interminabile che finirà in archivio soltanto domenica con l’appuntamento di Livorno. Per i lupi si profila un vero e proprio calvario che va in netta controtendenza rispetto alla marcia trionfale di avvicinamento all’ultima volta al “Picchi”, dove la squadra allenata da Massimo Rastelli si presentò al lunch match dello scorso 22 febbraio forte di tre successi di fila. Tutt’altra storia.
Era l’Avellino delle certezze che calò il poker di vittorie grazie al diagonale di Marcello Trotta sotto gli occhi colmi di gioia ed euforia dei 2.000 irpini del settore ospiti. Insomma, un Avellino sulla cresta dell’onda.
Otto mesi dopo, la squadra biancoverde si ritrova depressa e contestata con all’orizzonte un impegno delicato in casa di un Livorno che ha smesso di viaggiare a mille da due partite, ma che ha mantenuto una posizione autorevole in classifica.
Prima di ripartire dopo la figuraccia rimediata sabato pomeriggio contro il Vicenza, Attilio Tesser avrà un chiarimento con la dirigenza. In giornata, tecnico e società si parleranno per fare il punto della situazione. Sul tavolo, la decisione di andare o meno in ritiro e la definizione di uno spazio temporale di valutazione dei prossimi risultati. Quattro partite – Livorno, Brescia, Spezia e Ascoli – dopodiché il presidente Walter Taccone e i suoi collaboratori decideranno il da farsi in base ai frutti raccolti.
Un modo per scuotere lo stesso Tesser e tutto il gruppo, rimandando così eventuali scossoni in panchina a fine mese, quando, dopo dieci giornate, il quadro sulla guida tecnica sarà maggiormente delineato.