Dal Partenio-Lombardi – Secondo giorno in sella per Walter Novellino che ha ritrovato la squadra nel freddo rigido del Partenio-Lombardi dove sabato l’Avellino sarà di scena contro l’Ascoli
Il neo allenatore biancoverde è stato costretto a lavorare ancora senza Paghera, in piscina per la contrattura all’adduttore destro, e Migliorini, a Villa Stuart per una visita di controllo al ginocchio sinistro che non gli dà tregua. Si è fermato di nuovo invece Soumarè a causa del riacutizzarsi della lombalgia.
In attesa di conoscere le loro effettive condizioni per sabato, Novellino ha continuato a catechizzare la sua nuova truppa sui meccanismi del 4-4-2 a cui si affiderà sin da subito. Particolarmente attivo il collaboratore tecnico Simone Tomassoli, che ha impartito direttive e fornito indicazioni con una certa intensità durante la seduta sul sintetico.
E’ ancora presto per avere un quadro esaustivo dell’idea che Novellino ha in mente rispetto all’undici di base che dovrà approcciare la sfida con l’Ascoli. Proprio in tal senso, il test di domani contro la Primavera (porte aperte alle 15 al Partenio-Lombardi) potrebbe scoprire alcune carte.
Novellino prova in continuazione, scambia ed inverte gli uomini per comprenderne a fondo le caratteristiche e la predisposizione al sacrificio. Il gruppo è concentrato, tutti si sentono in discussione a partire dai portieri. Novellino infatti potrebbe rilanciare Frattali tra i pali, mentre l’equilibrio della linea a quattro davanti a lui non dovrebbe essere intaccato con Gonzalez (ieri posizionato al centro) e Asmah esterni e la coppia di centrali Djimsiti-Perrotta.
A centrocampo sono in quattro per due maglie in mezzo alla luce della probabile defezione di Paghera. Le coppie costituite da Novellino sono Omeonga-Jidayi e D’Angelo-Lasik. Gli interpreti sugli esterni hanno caratteristiche principalmente offensive con Verde e Belloni a destra e Bidaoui e Crecco a sinistra. In avanti si va verso la composizione del tandem Castaldo-Ardemagni, anche se oggi Novellino li ha fatti ruotare con Camarà e Mokulu.