Avellino Calcio – Cittadella insegna: Novellino medita il ritorno all’antico

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CITTADELLA (PD), ITALIA, 09 DICEMBRE 2017, STADIO TOMBOLATO, 18° GIORNATA CAMPIONATO SERIE B CONTE.IT 2017/2018, INCONTRO TRA LE SQUADRE DEL CITTADELLA E DELL'AVELLINO, NELLA FOTO:

Claudio De Vito – Un punto in classifica e di ripartenza. L’Avellino si gode il pareggio raccolto al fotofinish in casa del Cittadella per smuovere le acque in graduatoria e gettare le basi del ritorno al successo che manca dal 24 ottobre, quando Raul Asencio incornò la Pro Vercelli. Sette partite senza gioire. Troppe, ma il 2-2 del “Tombolato” ha riportato il morale del gruppo e dell’ambiente a livelli accettabili.

E a quanto pare anche consiglio a Walter Novellino, che per quasi tutta la ripresa a causa dell’inferiorità numerica ha riproposto le basi del 4-4-2 almeno nelle prime due linee. Il modulo del principio avanza di nuovo nella testa del tecnico biancoverde che contro l’Ascoli di Serse Cosmi con ogni probabilità abbandonerà il 3-5-2.

E non solo per ragioni di opportunità, considerando che la difesa sarà priva di Emanuele Suagher (squalificato) e forse anche di Marco Migliorini, out a Cittadella per un risentimento muscolare all’adduttore di cui se ne saprà di più dopo gli esami strumentali delle prossime ore. E come se non bastasse Pierre Ngawa ieri è uscito a scopo precauzionale per un risentimento ad un flessore. Il belga dovrebbe mettersi alle spalle il fastidio in poco tempo.

Al momento pertanto come centrali restano soltanto Anton Kresic, in forte difficoltà ieri, e Riccardo Marchizza che invece da subentrato ha offerto qualche garanzia in più. Da verificare il recupero di Simone Pecorini, che in caso di ok dallo staff medico però al massimo dovrebbe finire in panchina. Gli esterni sarebbero Lorenzo Laverone e Nicola Falasco, due terzini di spinta che Walter Novellino dovrebbe riconsiderare nella difesa a quattro di partenza.

Avanzati sulle corsie Salvatore Molina da una parte e Soufiane Bidaoui dall’altra secondo la tradizionale impostazione del 4-4-2 con licenza di trasformarsi in 4-2-3-1, ma il marocchino potrebbe essere utilizzato come arma a gara in corso favorendo il dirottamento dell’esterno di proprietà dell’Atalanta sul lato mancino. In tal caso Lorenzo Laverone verrebbe avanzato sulla linea dei centrocampisti. Ma è chiaro che l’assetto degli esterni alti dipenderà dalla situazione nelle retrovie. In mezzo invece pochi dubbi sulla coppia muscolare composta da Angelo D’Angelo e Francesco Di Tacchio per un centrocampo in grado di compensare la vocazione maggiormente offensiva.

In attacco tre uomini, tutti con le stesse chance di giocare, per due maglie. Matteo Ardemagni non è più intoccabile, anche se nei piani del suo allenatore è l’unica vera prima punta in organico. Raul Asencio e Luigi Castaldo possiedono infatti caratteristiche di raccordo e con ogni probabilità andranno in ballottaggio con lo spagnolo scuola Genoa favorito. Ipotesi e idee nel segno del cambiamento al quale Walter Novellino lavorerà a partire da domani: l’Avellino torna all’antico per ritrovare la vittoria.