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Avellino Calcio – Da necessità a opportunità: il 3-5-2 è più di un’alternativa per Tesser

Fasce blindate e fluidità di gioco intatta se non migliorata. Al netto delle disattenzioni che hanno compromesso la solidità in fase difensiva, il 3-5-2 presentato a Bari da Attilio Tesser non ha affatto snaturato l’Avellino, anzi lo ha rinvigorito sul piano della manovra dove per buona mezz’ora del primo tempo Arini e soci hanno fatto la voce grossa sull’avversario.

Le caratteristiche dell’avversario col tallone d’Achille degli esterni ma soprattutto l’assenza a centrocampo di uomini chiave come Gavazzi e D’Angelo e la disponibilità a mezzo servizio di Jidayi, hanno spinto Tesser a mutare l’assetto tattico. Un difensore in più, Chiosa, due esterni che si sono subito calati nella nuova parte, Nica e Giron, ed il funambolo Insigne piazzato da interno destro allo scopo di proporlo come playmaker dinamico e decentrato in grado di privare l’avversario di punti di riferimento. Questa la ricetta innovativa che inizialmente ha spiazzato tutti ma che strada facendo al San Nicola ha entusiasmato – in particolare nel primo tempo una volta incassato lo svantaggio – sotto il profilo della prestazione.

Così una stringente necessità si è tramutata in una ghiotta opportunità che Tesser terrà nella dovuta considerazione in futuro. Con il Vicenza il tecnico di Montebelluna potrebbe però tornare al tanto caro modulo a rombo sul quale ha gettato le basi per la prima annata biancoverde. Il rientro di D’Angelo ed il recupero della condizione da parte di Jidayi favoriscono il ritorno all’antico, ma l’ottimo funzionamento delle corsie laterali nella fase di possesso e in quella di non possesso è innegabile e, di conseguenza, non può essere trascurato.

E’ probabile allora che d’ora in poi si possa assistere ad un dualismo tra atteggiamenti tattici, un po’ come accaduto lo scorso anno durante la gestione Rastelli. Rispetto all’attuale tecnico del Cagliari però Tesser, oltre all’innata attitudine allo sviluppo del gioco dalle retrovie, ha gli uomini giusti affinché la sua squadra possa interpretare nel miglior modo possibile entrambe le soluzioni. L’Avellino si scopre camaleontico per uscire dalla crisi di risultati che lo attanaglia.

 

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