“Il triangolo no, non lo avevo considerato” cantava Renato Zero anticipando di qualche decennio i guai di Massimo Rastelli e Pasquale Marino con i rispettivi club.
I due allenatori si sono ritrovati al centro di interminabili polemiche a causa della voglia di cambiare aria nonostante il contratto parlasse chiaro sulla durata, ovvero 30 giugno 2016.
Se Rastelli però è riuscito a superare la burrasca con l’Avellino approdando al Cagliari che ha pagato 200mila di rescissione per il disturbo arrecato, Marino è ancora in bilico tra Vicenza e Catania, sua terra promessa pronto a riabbracciarlo dopo i fasti della promozione in Serie A del 2007.
La società biancorossa, sulla stessa falsariga di quella di patron Taccone, ha già fatto sapere di liberare il tecnico di Marsala soltanto dietro il pagamento della rescissione o un’operazione che consentirebbe alla squadra veneta di ottenere il cartellino di Federico Moretti, già avuto in prestito quest’anno.
Come accaduto per Rastelli, le parti si avvicineranno a lungo andare, ma oltre l’accordo rimarrà la coda velenosa dell’addio.