La conquista dei playoff non è condizione necessaria per la conferma di Dario Marcolin sulla panchina dell’Avellino, attraverso l’esercizio dell’opzione del rinnovo, ma tutti in casa biancoverde credono ancora nell’impresa. Solo così infatti può essere denominata, alla luce del distacco di sei punti dall’ottavo posto e della necessità di oltre sessanta punti per guadagnare gli spareggi utili all’ingresso in massima serie dalla porta di servizio.
Nove gare al termine, ventisette punti a disposizione di cui circa una ventina da mettere in cascina: è la remuntada in cifre che l’Avellino deve attuare se vuole bissare il traguardo della passata stagione.
Molto, se non tutto, lo decideranno gli scontri diretti con cinque squadre del gruppone di undici (dal Cesena terzo alla Ternana tredicesima) che ambiscono ad un piazzamento playoff. Nell’ordine: Pescara (35^, in casa), Perugia (36^, in trasferta), Trapani (37^, in casa), Virtus Entella (41^, in trasferta) e Cesena (42^, in casa). Dopo la trasferta con il Latina pertanto, i biancoverdi andranno incontro al tour de force contro le dirette concorrenti.
Successivamente, un trittico “morbido” con Pro Vercelli (38^, in trasferta), Virtus Lanciano (39^, in trasferta) e Como (40^, in casa) prima dell’accoppiata Entella-Cesena che farà calare il sipario sulla stagione regolare. Cinque appuntamenti lontano da casa e quattro al Partenio-Lombardi. La distribuzione sbilanciata degli impegni tra casa e trasferta ha assunto oramai un peso relativo in virtù dell’azzeramento del fattore campo in casa biancoverde.
Marcolin non vuole lasciare nulla di intentato, ma intanto sta lavorando senza proclami per consolidare le certezze acquisite in occasione della prima gara contro il Crotone. Per conquistare i playoff, all’impeccabile disposizione tattica andrà abbinata la pericolosità nel reparto avanzato. Bisognerà osare e, con un rassicurante vantaggio sulla linea rossa della zona salvezza, l’Avellino è nella condizione di poterlo fare.