L’imperativo è dimenticare la batosta di Latina convincendo nello spirito e nel gioco e possibilmente intascando il bottino pieno. Per l’Avellino è già vigilia di campionato, dovendo menare le danze del trentacinquesimo turno domani sera insieme al Pescara.
Un compito tutt’altro che semplice per la truppa di Dario Marcolin sia per la caratura di un avversario in piena lotta per i playoff sia per il clima sugli spalti, che almeno inizialmente sarà ostile nei confronti dei biancoverdi. Un doppio avversario dunque per l’Avellino che in serata sosterrà l’allenamento di rifinitura. Proprio l’orario serale invece si rivelerà un alleato dei lupi che, già a corto di fiato, a Latina hanno sofferto la prima calura primaverile.
Dario Marcolin sembra aver deciso: si cambia modulo con il 4-4-2 tagliato e cucito in sostituzione dell’iniziale 4-3-3. La precaria condizione fisica di alcuni elementi, l’assenza di un uomo chiave come Davide Gavazzi e l’effettiva inadeguatezza degli uomini a disposizione per il 4-3-3 hanno convinto il trainer bresciano a virare sulla nuova soluzione tattica, che vedrà Mokulu e Castaldo dialogare di nuovo in prima linea.
Gli esterni di centrocampo dovrebbero essere Bastien e Visconti con Paghera e Arini nel cerchio di centrocampo. In difesa, spazio alla coppia strutturata Rea-Biraschi, mentre sugli esterni la novità dovrebbe essere Chiosa a sinistra con Pisano confermato a destra.
Il riscatto dovrà passare per una nuova formula tattica. Marcolin ridisegna l’Avellino per scuotere classifica e morale e scacciare definitivamente i fantasmi delle zone paludose della graduatoria. Contro il Pescara innanzitutto per l’orgoglio, al di là dei numeri.