Avellino Calcio – Modulo e nuova linfa in mediana: tutte le mosse di Marcolin

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L’avvento di Dario Marcolin sulla panchina dell’Avellino si pone in una certa continuità sotto il profilo tattico rispetto alla precedente gestione targata Attilio Tesser, ma allo stesso impone inevitabilmente una rivisitazione dei ruoli di alcuni calciatori della rosa.

Il nuovo timoniere biancoverde ha già fatto sapere di voler perseguire il suo credo improntato al 4-3-3, avendo la possibilità di sfruttare la qualità del mancino Roberto Insigne sulla destra. Non un tridente effettivo, poiché strutturalmente l’Avellino non possiede esterni offensivi, bensì una sorta di 4-3-1-2 mascherato con il fantasista che dall’esterno ama convergere verso il centro.

E’ quanto accaduto anche durante l’ultima partita contro la Ternana quando Insigne, schierato tra le linee, è andato a cercare spazio partendo da una posizione più defilata. Un’attitudine di gioco, quella del fantasista scuola Napoli, che rappresenta certamente per Marcolin una base solida quale edificare la propria idea offensiva.

Nulla di sostanzialmente nuovo pertanto da parte di Marcolin che, alla luce delle sue nuove convinzioni rispetto al ruolo di trequartista, con ogni probabilità ricollocherà Samuel Bastien sulla linea dei centrocampisti da mezzala o regista. Una mossa che garantirebbe gamba, dinamismo e inserimenti nella zona nevralgica del campo, ma che non potrà essere rodata nell’immediato a causa dell’assenza del belga impegnato con l’Under 21.

Con Tesser, Bastien ha iniziato ad agire a centrocampo. Tuttavia l’esigenza di una pedina di raccordo sul vertice alto del rombo ha spinto Bastien verso un ruolo rivelatosi produttivo nella fase di non possesso, ma non sempre fedele all’interpretazione della posizione tra le linee per un discorso di caratteristiche tecniche non assimilabili a quelle del trequartista puro.

Il reparto di metà campo inoltre riceverà di nuovo l’apporto muscolare e temperamentale di William Jidayi, che Tesser aveva trasformato in difensore centrale con risultati non sempre esaltanti. L’ex Juve Stabia, a riposo contro la Ternana, vede il ritorno davanti alla difesa in alternativa a Mariano Arini apparso in ombra nell’ultimo periodo. Bastien e Jidayi, due elementi duttili che Marcolin potrebbe riportare in mezzo al campo per rinvigorire la mediana.

Nelle retrovie, con l’infortunio di Migliorini e il potenziale avanzamento di Jidayi, riprenderebbe quota Angelo Rea nelle rotazioni con Davide Biraschi e Marco Chiosa al centro della retroguardia. Tutto in discussione anche sugli esterni, dove Raffaele Pucino e Constantin Nica ricevono nuovi stimoli per la corsa alla titolarità.

Nessuno stravolgimento che a dieci giornate dalla fine sarebbe comunque complicato da mettere in atto. Solo una redistribuzione dei valori tecnici all’interno di una squadra che necessita di maggiore solidità in fase difensiva e di stimoli che il cambio di allenatore può, anzi deve (nei pensieri della dirigenza), innescare.

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