Claudio De Vito – Il pareggio conquistato con il Bari ha restituito fiducia e morale all’ambiente biancoverde giù di corda dopo i due ko consecutivi con Cagliari e Novara.
La reazione sfoderata contro i galletti, pur non suggellata dal guizzo vincente, può rappresentare un nuovo punto di svolta per la formazione di Attilio Tesser che, nonostante la flessore delle ultime quattro partite, resta una delle protagoniste della zona play-off.
Tre mesi alla bandiera scacchi, sedici gare da disputare: l’Avellino vuole arrivare fino in fondo con il pass per gli spareggi promozione in tasca. Lo hanno detto ad alta voce nelle ultime uscite pubbliche Fabrizio Paghera e Mariano Arini, ci credono società, tecnico e tifosi.
Ecco perché l’esterna di Vicenza, come i successivi quindici impegni, assumeranno il valore di vere e proprie finali da giocare al massimo delle proprie potenzialità e con la piena consapevolezza dei propri mezzi, tecnici, tattici, fisici e mentali.
Per preparare al meglio l’appuntamento in terra veneta e studiare le mosse per lo scacco alla squadra di Pasquale Marino, Attilio Tesser nel pomeriggio ha fissato un’amichevole contro i dilettanti del Montesarchio, club sannita militante nel campionato regionale di Eccellenza (inizio alle 15 con ingresso in Tribuna Montevergine Laterale).
Il test consentirà inoltre al tecnico di Montebelluna di verificare la condizione generale di un gruppo apparso in discreta forma e competitivo sotto l’aspetto prettamente fisico.
Per l’occasione dovrebbe tornare disponibile Gigi Castaldo, che ieri si è dedicato al lavoro in piscina e alle terapie per smaltire un affaticamento al polpaccio. Out invece Francesco Pisano che a parte proseguirà il programma di recupero dalla contrattura accusata al gluteo destro la settimana scorsa.
Le attenzioni di Tesser saranno tutte rivolte al reparto arretrato che proporrà ancora una volta interpreti diversi a causa delle assenze per squalifica di Marco Chiosa e Raffaele Pucino e al rientro di William Jidayi. In allerta ci sono Marco Migliorini e Pietro Visconti per fronteggiare il temibile tridente del Vicenza.