Avellino Calcio – Lupi, fame play-off: tutto in una settimana per tornare a volare

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Claudio De Vito – Il tour de force alle porte metterà a dura prova l’Avellino che, dopo i due pareggi consecutivi con Bari e Vicenza, capirà cosa vorrà fare grande. I biancoverdi sono attesi da un tris di appuntamenti impegnativi in sequenza con Livorno, Brescia nel turno infrasettimanale e Spezia.

Due gare sul terreno amico ed una, quella con le rondinelle, lontano da casa per avere un quadro esaustivo sulle proprie ambizioni di alta classifica. Per puntare ai play-off, l’Avellino deve rialzare l’asticella del rendimento. Il terreno per riprendere la marcia è fertile. I segnali sotto il profilo della prestazione lanciati a Vicenza lasciano ben sperare Attilio Tesser e la società biancoverde che ora si aspettano un nuovo salto di qualità.

Il divario dall’ottavo è esiguo, anche se è aumentato di due lunghezze nell’ultimo turno a causa dei successi di Spezia e Virtus Entella che viaggiano spedite verso la conquista di un piazzamento nella zona spareggi. Davanti ai biancoverdi c’è il Brescia, caduto in disgrazia con un solo punto nelle ultime cinque partite e scaraventato fuori dal perimetro play-off. Dietro invece Ternana e Trapani si sono proposte con prepotenza per la classifica che conta con tutte le intenzioni di recitare un ruolo da outsider.

La lotta è agguerrita e l’Avellino si trova nel mezzo senza troppe alternative: mettere subito tre punti in cascina per esorcizzare la carestia di vittorie che dura oramai dall’acuto nel derby del 16 gennaio. L’ultima gioia fu targata Trotta il cui addio ha innescato l’inevitabile contraccolpo sul piano realizzativo se si considera la proiezione da doppia cifra dell’attaccante ora al Sassuolo.

A Castaldo e compagni serve una nuova sterzata, di portata simile a quella assestata a dicembre con il trionfale filotto di partite culminato proprio contro la Salernitana. Il mese di marzo segnerà l’ingresso nella fase calda della stagione dove sarà ammesso un margine di errore sempre più sottile. L’Avellino dovrà ridurlo il più possibile forte di una condizione psicofisica soddisfacente.

Molto dipenderà dall’apporto di uomini chiave come Castaldo, al quale si chiederà per l’ennesima volta di cantare e portare fino in fondo la croce. Il dieci dei lupi è pronto a riprendersi la scena per riscattare l’errore dal dischetto contro il Bari che avrebbe potuto anticipare la svolta. Accanto a lui Tavano che, con l’avvicinarsi della primavera, ha già fatto vedere di poter sbocciare dopo mesi trascorsi in letargo.

L’approdo ai play-off passerà anche per il contributo dei volti nuovi di gennaio finora scarsamente incisivo nel complesso. Solo Paghera finora ha dimostrato di essersi calato nella nuova realtà, rivelandosi un innesto prezioso di quantità e qualità per la mediana.

Gli altri procedono a passo lento. Joao Silva è ad oggi un oggetto misterioso; Pucino ha iniziato bene salvo poi perdere la bussola; Sbaffo non ha convinto del tutto come interno di centrocampo e sulla trequarti è chiuso da Bastien e Insigne; Migliorini si sta inserendo dignitosamente nelle ampie rotazioni difensive; Pisano è stato molto sfortunato a livello fisico.

Gli ingredienti per il bis play-off ci sono tutti. Andranno soltanto mescolati nella maniera giusta in un’annata che altrimenti rischia di essere archiviata come un semplice passaggio transitorio della ricostruzione post-Rastelli.

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