Il capo della Curva Sud non le manda a dire al servizio d’ordine che ieri ha trasformato la trasferta di Catania in una vera e propria odissea.
Avellino – Il danno della sconfitta immeritata sul campo con l’aggravante della beffa provata sulla propria pelle. Il day after dei circa 300 tifosi dell’Avellino presenti a Catania ha un gusto amaro per il trattamento subito dalle forze del’ordine durante la trasferta siciliana.
“La tifoseria biancoverde ha tenuto come sempre un comportamento civile, quel che è accaduto ieri è fuori da ogni logica” tuona Franco Iannuzzi all’indomani di un vero e proprio calvario giù per lo stivale con bus e pullmini partiti in piena notte dall’Irpinia. “La nostra odissea – spiega il massimo esponente della Curva Sud ai microfoni di Irpinianews – è iniziata a Villa San Giovanni dove, prima del’imbarco, siamo stati bloccati per alcuni controlli. Ne sono seguiti altri a più riprese durante il percorso verso Catania. Ci hanno perquisito e controllato con i cani antidroga e antiesplosivo – aggiunge – addirittura ci hanno privato delle bottiglie di plastica”.
Facile immaginare un forte clima di tensione tra polizia e tifosi, sul punto di degenerare. “Siamo stati continuamente apostrofati – confessa Iannuzzi – Siamo arrivati a Catania con largo anticipo, prima delle 14, ma ci hanno tenuto inspiegabilmente bloccati e costretto ad entrare con ampio ritardo allo stadio. Capita soltanto a noi, l’anno scorso accadde anche a Palermo”.
E’ deluso Franco Iannuzzi che si è assunto sempre le sue responsabilità sulla condotta dei tifosi biancoverdi. “Quando abbiamo sbagliato – ammette – ci ho messo sempre la faccia, come a Bari l’anno scorso. Questa volta invece non ci stiamo a passare per violenti. Chiederò maggiore tutela nei nostri confronti al Questore di Avellino. Ieri alcuni tifosi hanno rischiato il fermo senza aver commesso alcun reato. Speriamo di non incappare in provvedimenti che non avrebbero alcuna giustificazione”.