Per Livorno, il tecnico biancoverde ha intenzione di apportare ben sei cambiamenti in seno al mutamento tattico che ricondurrà l’Avellino alle origini.
L’amichevole disputata ieri ai piedi del Vesuvio sul terreno dell’Herculaneum ha confermato le intenzioni di Attilio Tesser di tornare al modulo di base con il rombo. L’Avellino dunque opporrà al Livorno il 4-3-1-2 schierato dal tecnico di Montebelluna in Coppa Italia contro Casertana e Palermo e in campionato al cospetto di Salernitana, Modena, Cagliari e Novara.
Al “Solaro”, è stata partita vera per l’Avellino che si è ritrovato di fronte un avversario coriaceo e per nulla intenzionato a vestire i panni dello sparring partner. Non a caso la contesa è stata contraddistinta da numerosi contatti soprattutto nella prima frazione con capitan D’Angelo che a cavallo della mezz’ora ha addirittura fermato il gioco calciando stizzito il pallone verso la tribuna in segno di protesta per un accenno di gomitata del granata Casonaturale all’indirizzo di Jidayi. Il gesto plateale del mediano biancoverde ha rappresentato il picco del nervosismo di un match che al triplice fischio ha fatto registrare ben cinque ammoniti, tre dei quali su sponda irpina con lo stesso D’Angelo accompagnato da Insigne e Ligi. I calciatori dell’Avellino avrebbero preferito un avversario contro cui provare gli schemi anti-Livorno senza rischiare infortuni.
Disorientata dall’agonismo dei padroni di casa, la squadra di Tesser è riuscita a sbloccare il punteggio soltanto all’ultimo assalto con Trotta, abile a sfruttare una spizzata di testa di Castaldo su imbeccata di Nica per spedire la sfera alle spalle del portiere col mancino.
I novanta minuti di Ercolano tuttavia sono serviti a Tesser per testare la rivoluzione d’ottobre ai fini della svolta. Stando all’undici schierato in amichevole, l’ex trainer di Ternana e Novara dovrebbe proporre ben sei novità in Toscana. Imponente l’intervento nel pacchetto arretrato che riacquisirà la modalità derby con Rea e Biraschi centrali, rispettivamente centrodestra e centrosinistra (invertiti rispetto alla gara dell’Arechi), e Nitriansky e Visconti esterni. In mediana, largo ai mastini D’Angelo e Arini, quest’ultimo dirottato sul versante mancino, ai lati di Jidayi, al quale Tesser intende affidare le chiavi del centrocampo memore della diga eretta contro il Novara. Insigne di conseguenza tornerà a fare il trequartista alle spalle di Mokulu e Tavano. Il belga dovrebbe essere preferito a Trotta in modo da rendere al meglio delle sue potenzialità sin dal primo minuto e con la possibilità di creare con il suo fisico gli spazi per la profondità di Tavano.
L’Avellino delle riserve invece ha proposto il vivace triangolo tutto belga della classe ’96. Soumarè e Bastien a centrocampo e Napol tra le linee si sono cercati spesso con fraseggi stretti. Napol, finora mai visto all’opera, non è affatto dispiaciuto nell’inedito ruolo di fantasista grazie ai mezzi sia fisici che tecnici di cui è in possesso.
I due schieramenti dell’Avellino proposti da Attilio Tesser durante il test di Ercolano:
Avellino primo tempo (4-3-1-2): Offredi; Nitriansky, Rea, Biraschi, Visconti; D’Angelo, Jidayi, Arini; Insigne, Mokulu, Tavano.
Avellino secondo tempo (4-3-1-2): Offredi; Nica, Chiosa, Ligi, Giron; Soumarè, Bastien, Zito; Napol (31′ st Tutino); Trotta, Castaldo.