Claudio De Vito – Sono bastati due guizzi all’Avellino per tornare a galoppare alla ricerca di un posto tra le grandi del torneo. Due conclusioni e altrettanti gol per i lupi cinici e spietati al cospetto di un Livorno che l’ha fatta da padrone per larghi tratti del match.
Panucci ha detto la verità: la sua squadra ha dominato, ha vinto il peggiore in campo. Tutto vero. Però Tesser bene ha fatto a replicare ricordandogli la clamorosa svista arbitrale dell’andata che costò il pari alla formazione biancoverde.
Non solo. L’Avellino era in credito con la fortuna, o meglio contro il Vicenza aveva sviluppato una discreta mole di gioco condita da occasioni che tuttavia non sono valse il risultato pieno. Contro il Livorno è accaduto l’esatto contrario con Frattali a tenere a galla D’Angelo e compagni prima del vantaggio di Tavano.
Finalmente Ciccio gol viene da dire. La sua marcatura è un mix di bravura e fortuna, la prima nella scelta di tempo per l’inserimento, la seconda per l’impatto con il parastinchi. Probabilmente era l’unico modo utile per anticipare il diretto marcatore e beffare il portiere: la traiettoria disegnata è un affronto alle leggi della fisica.
Il gol di Tavano era nell’aria se si considera il crescendo di rendimento avuto contro Bari e Vicenza. Era soltanto questione di tempo e chissà che l’ultimo acuto non sia il preludio ad una primavera ricca di linguacce che anche Mokulu ha iniziato ad esibire quasi contagiato dal partner d’attacco. Mokulu-Tavano, la strana coppia tornata a far male dopo gli avvertimenti di ottobre: un gol a testa contro l’Ascoli ed una gioia per il belga che a Terni fu innescato da Arini su ispirazione dell’esperto attaccante casertano.
Il risveglio dell’attacco che anche a Brescia sarà orfano di Castaldo lascia ben sperare per i prossimi impegni. Se si riesce a trovare la via del gol anche in una giornata storta, allora vuol dire che qualcosa sta iniziando a girare per il verso giusto nel girone di ritorno. Segnali incoraggianti in vista di due crocevia play-off contro le rondinelle e lo Spezia nel giro di una manciata di giorni. Adesso si fa sul serio e all’uscita dal tour de force l’Avellino avrà maggiore coscienza del suo grado di forza.
Per carità, in classifica si lotta punto a punto con Novara e Bari in flessione e Cesena, Spezia, Entella e Brescia in palla, ma Tesser e i suoi uomini devono dimostrare a sé stessi di poter competere nei piani alti acquisendo quella continuità di risultati venuta a mancare nel post derby. L’agognata quota cinquanta raggiunta il prima possibile agevolerebbe il compito di confermarsi nella griglia delle sei pretendenti alla promozione per la porta secondaria. La rincorsa è appena iniziata.