di Claudio De Vito. Sono due le incognite che turbano la Serie C a tre giorni dal suo avvio.
In primis c’è lo sciopero proclamato dall’Associazione Italiana Calciatori contro il regolamento sulle liste a 22 ed il minutaggio. In tal senso nelle ultime ore la Figc si è inserita nella questione con propositi di mediazione fra Assocalciatori e Lega Pro.
Gabriele Gravina infatti vorrebbe proporre un ampliamento delle liste fino a 25 elementi: soluzione che il vicepresidente AIC Umberto Calcagno ed il presidente di Lega Francesco Ghirelli potrebbero accettare.
Sul fronte della riapertura degli stadi invece in mattinata (11.30), la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome convocata dal presidente Stefano Bonaccini dovrebbe approvare il protocollo, che sarà al vaglio di Governo e Comitato Tecnico Scientifico nella giornata di domani.
Se dal CTS dovesse arrivare il via libera e contestualmente dovesse rientrare la protesta AIC, sabato e domenica in C si potrà giocare alla presenza del pubblico sugli spalti.
L’Avellino dal canto suo ha già in mente per il match con la Turris la prelazione per i tifosi che hanno sottoscritto la Fidelity Card (circa 500 finora). Difficile l’attivazione di una prevendita considerati i tempi ristretti: come accaduto lo scorso weekend in Serie A, il club proverebbe a colmare la disponibilità di posti su invito rivolto a sponsor e partner.
Scontata in partenza l’assenza del tifo organizzato contrario a provvedimenti che limitano l’accesso agli impianti sportivi.