“Mi piange il cuore vederlo piangere negli spogliatoi”. Sono le testuali parole di Attilio Tesser che all’improvviso scuotono la sala stampa intenta ad annotare l’analisi tecnico-tattica fornita dal tecnico biancoverde a margine del pareggio con il Novara. Il diretto interessato si chiama Milan Nitriansky, sostituito da Constantin Nica dopo 45 minuti di mugugni e fischi impietosi arrivati dagli spalti.
L’umore del pubblico biancoverde, spazientito da qualche indecisione di troppo, è stato percepito dal difensore ceco che ha sfogato tutta la tensione accumulata scoppiando in lacrime. La reazione di Nitriansky ha spiazzato i critici che evidentemente si attendevano un calciatore già pronto e catechizzato per il campionato italiano. L’ex Slavia Praga, in prestito al Pribram nella seconda parte della scorsa stagione in Synot Liga, è arrivato a luglio in Irpinia con un bagaglio ricco di partite di Serie B viste in tv da quando ha saputo che il suo futuro sarebbe stato in Italia, ma pressoché vacante nella comunicazione anche soltanto in lingua inglese.
Sin dal ritiro di Sturno, infatti, Nitriansky ha recepito a fatica i dettami di Tesser attraverso il canale “inglese” istituito dall’allenatore in seconda Mark Tullio Strukelj. Ambientarsi in una dimensione diametralmente opposta rispetto alla Repubblica Ceca, sia in termini di vita che strettamente calcistici, non è stato affatto semplice per l’ex Under 21 della Repubblica Ceca ingaggiato con un triennale grazie all’intermediazione di Salvatore Bagni.
“Mi dispiace davvero perché è un bravo ragazzo e un bravo calciatore – ha detto Tesser sul suo conto – E’ arrivato dall’estero, ha svolto un buon pre-campionato ma ora è in una fase di appannamento. L’ho tenuto fuori a Cagliari sperando potesse riprendersi”. La società, come il tecnico, continua a credere fortemente nelle doti tecniche di un calciatore che gode anche del pieno sostegno del gruppo.