Avellino Calcio – La misura è colma: dopo Livorno è iniziata la caccia ai lupi

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catania avellino
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L’Avellino protesta per l’ennesimo torto arbitrale. Dopo la vittoria di Livorno un’escalation di clamorose sviste che hanno condito il momento negativo della truppa biancoverde

Avellino – Dalle 17 di ieri l’Avellino ha imposto il silenzio stampa ai propri tesserati in segno di protesta contro il dubbio rigore di Emanuele Calaiò che ha consentito al Catania di risollevarsi.

“Siamo in silenzio, giudicate voi” è la linea assunta dalla società e recepita dallo scarno comunicato diramato dal club biancoverde nell’immediato post-partita del “Massimino”. E’ la seconda protesta ufficiale della stagione da parte del sodalizio irpino, che già in occasione della clamorosa svista di novembre con il Vicenza (rete annullata per posizione di fuorigioco a Gianmario Comi almeno un metro al di qua dell’ultimo difensore) mostrò il suo disappunto con la diffusione – attraverso il proprio sito internet – del fermo immagine dell’azione incriminata.

Sono passati i mesi, ma evidentemente la storia non è cambiata. Anzi il dossier dei torti arbitrali è stato rimpolpato. “Dopo Livorno ha iniziato a fare più caldo” aveva detto in parte ironizzando ed in parte glissando sull’argomento la settimana scorsa il direttore sportivo Enzo De Vito.

Ed in effetti, i conti del “mutamento climatico” tornano: gol di Avenatti da annullare per fallo su Fabbro e offside inesistente di Castaldo sull’azione del possibile 2-1 contro la Ternana; gol del pari di Falcinelli viziato da un tocco con la mano e tuffo di Lanzafame che costa a Ely l’espulsione contro il Perugia e, dulcis in fundo, la direzione non all’altezza di Baracani sotto l’Etna.

Pare addirittura che il designatore degli arbitri di Serie B, Stefano Farina, abbia fatto pervenire un richiamo ufficiale per la scarsa compostezza della panchina biancoverde durante i novanta minuti di Livorno.

Sta di fatto che si contano troppi punti lasciati per strada da parte della squadra biancoverde a causa di scelte clamorose che, lo scorso anno, sono costate il raggiungimento dei play-off. L’Avellino ha abbassato il tono della voce in pubblico, ma lo ha alzato nelle stanze del palazzo.

 

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