Avellino Calcio – Incubo giustizia sportiva: si rischia un altro processo

0
282

Elementi al momento poco solidi ma tali da suscitare l’interesse della Procura Federale della Figc.

Gli 007 federali sono pronti a catapultarsi sull’inchiesta “Money Gate” della Procura della Repubblica di Palmi, estrapolandone gli atti relativi al tentativo di aggiustare il risultato del match Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013 da parte dei dirigenti delle due società (Walter Taccone ed Enzo De Vito per i biancoverdi).

In realtà la Procura Federale potrebbe essere anticipata proprio dalla Procura calabrese in base alla dichiarazioni del Procuratore della Repubblica Ottavio Sferlazza il quale ha assicurato che “ove dovessero emergere delle responsabilità, come è doveroso invieremo gli atti alla giustizia sportiva”.

L’Avellino e i suoi tifosi tornano a tremare dopo un anno calcistico contraddistinto da svariate cause in sede di giustizia sportiva. I casi Trotta, Arini, settore giovanile e soprattutto quello più corposo relativo al calcioscommesse archiviato con due punti di penalizzazione in classifica.

Ora non si tratta di calcioscommesse ma di una tentata combine tra dirigenti delle due squadre. “L’avere concordato un risultato di parità – ha spiegato Ottavio Sferlazza – doveva servire per consentire all’Avellino la promozione e al Catanzaro di evitare i play out. Senonché il risultato di un’altra squadra interessata anche alla promozione, il Perugia, aveva fatto saltare i conti. Per cui l’Avellino si è impegnato in campo e ha vinto la partita contrariamente agli accordi”

“Peraltro – ha aggiunto il Procuratore di Palmi – vi erano state due occasioni per segnare clamorosamente mancate da un giocatore del Catanzaro. Sostanzialmente, si è trattato di un tentativo, poiché in corso d’opera la partita aveva avuto poi lo sbocco fisiologico tenuto conto dei valori in campo”.

Se – come pare – la Procura Federale dovesse intervenire sulla vicenda, l’Avellino e il Catanzaro rischierebbero il deferimento per responsabilità diretta dovuta al coinvolgimento di propri dirigenti. Ipotesi, al momento, perché non è stato imbastito alcun procedimento sportivo. Sta di fatto però che l’incubo è tornato e tiene in ansia un’intera piazza.