I novanta minuti casalinghi contro il Cesena hanno scandito l’epilogo della prima annata alla vicepresidenza dell’Avellino da parte di Michele Gubitosa, diventato socio a luglio mentre la squadra era impegnata nel ritiro di Sturno agli ordini di Attilio Tesser.
Così, il bilancio sulla stagione dell’Avellino coincide con quello della sua prima esperienza al fianco della famiglia Tacccone nella gestione societaria.
“Tutto sommato – sottolinea Gubitosa – ritengo che le cose siano andate piuttosto bene”. “E’ stato un campionato ricco di emozioni, ma anche di paure – ammette – adesso però bisogna ripartire da quanto di buono c’è già. Al contrario andranno resettate quelle situazioni che ad oggi sono in piedi ma che non portano stabilità.
“Ripartire – aggiunge – non significa rinnegare quanto fatto in precedenza, bensì che ad oggi evidentemente va cambiato ciò che prima andava comunque bene. Bisogna rinnovarsi e ammodernarsi. La prossima settimana sarà decisiva per il nostro futuro”.
Ripartenza che poggerà su basi solide non irradiate dal fascio di luce della ribalta. “Vorrei ringraziare le persone che hanno lavorato e lavorano sodo dietro le quinte – afferma Gubitosa – oltre ai calciatori che guadagnano migliaia di euro al mese ci sono altri dipendenti, dal team manager ai magazzinieri, che ritengo addirittura più preziosi degli stessi calciatori in determinati frangenti”.