Avellino Calcio, i guai non finiscono mai e la cessione è un rebus

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di Claudio De Vito. Alla vigilia dell’udienza per l’accordo di ristrutturazione del debito nei confronti dei vari creditori, un’altra tegola si abbatte sull’Avellino Calcio sempre più al buio in un tunnel senza fine. Dal settore Patrimonio del Comune infatti è giunto l’aut aut del dirigente Michele Arvonio, che ha firmato la messa in mora per il mancato pagamento di otto mensilità relative all’utilizzo del Partenio-Lombardi.

L’importo complessivo ammonta a 76mila euro. Ora Sidigas ha dieci giorni di tempo per rispondere, dopodiché decorre il termine di trenta giorni per versare la somma nelle casse di Piazza del Popolo. Scaduto tale termine senza un riscontro economico da parte del Comune, la convenzione tra le parti decade in automatico.

Si prevede pertanto un dicembre cruciale per la società biancoverde chiamata prima ad onorare la scadenza del 16 dicembre relativa a stipendi e contributi dei tesserati per i mesi di settembre e ottobre, e poi a fine dicembre quella appunto legata ai canoni pregressi. Sarà necessaria complessivamente una cifra intorno ai 350mila euro.

Non è chiaro come la proprietà attuale riuscirà a reperire i fondi necessari. Ecco perché la cordata coordinata dall’ex consulente di mercato della Casertana Aniello Martone ha aumentato il pressing. Ieri Nicola Circelli, uno degli imprenditori del gruppo, era presente al “Pinto” per assistere al derby. Dopo l’appuntamento di domani al tribunale se ne saprà di più sulle intenzioni di Sidigas, che però sembrerebbe intenzionata a non mollare la presa sull’asset calcio.