Avellino Calcio – Da gregario a factotum irrinunciabile: Jidayi è l’oro di Tesser

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Segna, fa legna in mezzo al campo e ora ha anche imparato a difendere discretamente. William Jidayi è diventato l’oro di Attilio Tesser che nell’emergenza dettata dagli infortuni si è affidato alla poliedricità del suo centrocampista, che in verità si è rivelato un vero e proprio jolly dotato di una notevole intelligenza tattica.

Eppure il gigante dalle radici irpine era stato ingaggiato a ritiro finito come valida alternativa ad uno degli interpreti della mediana già in parte collaudata a Sturno. Nelle intenzioni di Tesser infatti Gavazzi, Arini e Zito avrebbero dovuto essere i titolari. Sin dal suo primo giorno in biancoverde, Jidayi non ha potuto far altro che mettersi al lavoro per recuperare il gap fisico dettato dall’inattività da svincolato dopo il biennio alla Juve Stabia.

Nel giro di poco tempo, l’ex capitano delle vespe ha azzerato il divario di preparazione con il resto del gruppo rivelandosi già decisivo con il tuffo di testa che ha spalancato ai lupi le porte del successo contro il Modena alla seconda giornata. Proprio in quell’occasione, con il suo carattere schietto e sincero confidò: “Fino a un mese fa ero a casa e non conoscevo la destinazione, quando è arrivata la chiamata del direttore sportivo Enzo De Vito non ci credevo”.

E in effetti il ds De Vito era andato a bussare alla porta del suo agente Giocondo Martorelli proponendogli un biennale da sessantamila euro a stagione. Proposta accettata e concorrenza del Modena sbaragliata in un amen. Un innesto, oltre che prezioso, a buon mercato.

Il salto di qualità definitivo di Jidayi è arrivato a Livorno quando Tesser gli ha ufficialmente consegnato le chiavi del centrocampo operaio con D’Angelo e Arini. Al “Picchi”, una prova personale da uomo ovunque grazie al raggiungimento dell’optimum sul piano della condizione fisica. Una settimana dopo, la seconda segnatura stagionale in fotocopia rispetto al primo brindisi: cross dalla bandierina ed incornata vincente.

Ora invece Jidayi è costretto a difendere e dovrà farlo anche contro il Lanciano alla luce della penuria di difensori centrali. Fisiologiche le difficoltà riscontrate nel nuovo spartito contro Perugia e Trapani, solida invece la prestazione offerta contro la Pro Vercelli. Ragazzo semplice e sorridente fuori dal rettangolo di gioco, un combattente che non si tira mai indietro quando è chiamato in causa nell’arena. Jidayi, il tuttofare arrivato in punta di piedi che ora fa le fortune dell’Avellino.

 

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