Avellino Calcio – Finalmente Gonzalez: “Toscano fondamentale per la mia scelta”

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Da Sturno, Claudio De Vito – Il tempo di sostenere la trafila delle visite mediche in fretta furia alla Casa di Cura Santa Rita, poi per Alejandro Damian Gonzalez (ingaggiato in prestito secco dal Verona) è stato già tempo di raggiungere i suoi nuovi compagni a Sturno per il primo allenamento. Prima però per lui la presentazione alla piazza che alza il velo su un personaggio non banale e dallo spirito battagliero.

“Voglio consacrarmi in Serie B, non desideravo altro” ha sottolineato Gonzalez nella conferenza che ha preceduto la prima sessione di lavoro agli ordini della sua vecchia conoscenza Domenico Toscano. “Lo conosco bene, anche se ho condiviso con lui poco tempo – ha spiegato il centrale sudamericano – deciderà lui dove collocarmi in difesa. In dieci anni da professionista ho giocato in tutti i tipi di schieramenti difensivi. A Terni ho giocato da centrale destro. Toscano mi ha voluto fortemente, è stato fondamentale per la mia decisione. Vuol dire che ha fiducia in me”.

L’anno della consacrazione. Un concetto cardine dell’approdo di Gonzalez: “Penso di fare un grande campionato, sento che quest’anno sarà diverso rispetto a quello precedente – ha confessato – voglio ripagare la gente che ha voluto portarmi qua e conoscere subito i miei compagni. Sono uno che si applica tatticamente. Non vedo l’ora di scendere in campo”.

“Il mio primo obiettivo prima di andare in vacanza era rimanere in Italia – ha confidato l’ex Penarol – avrei potuto giocare in Uruguay e Argentina, in squadre importanti. Un calciatore sudamericano sogna sempre di giocare in Europa. Sentivo che il mio ciclo qui non era finito. Voglio confermare quanto fatto l’anno scorso. Ho prolungato altri tre anni col Verona e il mio obiettivo personale è giocare 42 partite. Quello di squadra è esclusivamente la salvezza, poi si vedrà” ha precisato.

Abituato alle grandi platee. “Al Partenio-Lombardi un calciatore capisce subito quanto può incidere la tifoseria – ha detto Gonzalez – l’atmosfera lì si sente. In Uruguay però ho giocato giocato con 60-70mila persone sugli spalti”.

Paolo Montero il riferimento. “Ho giocato due anni con lui ma ero ragazzino – ha rivelato – lui è il mio mentore ma è più macellaio di me. Mi ritengo un calciatore corretto e dal forte carattere, l’anno scorso ho rimediato pochi cartellini”.

 

 

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