L’Avellino rischia di dover rinunciare alla presentazione ufficiale davanti ai propri tifosi prevista in occasione del secondo Memorial “Nicola Taccone” contro l’Espanyol.
A lanciare il grido d’allarme è stato il presidente Walter Taccone nell’arco della tre giorni vissuta a spasso tra i club della provincia sul triangolo Montella-Montoro-Altavilla Irpina. L’appuntamento, annunciato dal club biancoverde la scorsa settimana per mercoledì 29 luglio (fischio d’inizio 20:30), non è saltato definitivamente ma al momento è stato congelato a seguito delle riserve allo svolgimento di manifestazioni sportive espresse dalla Questura di Avellino e dalla Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo istituita presso la Prefettura del capoluogo irpino.
Eppure sembrava che il patto Taccone-Foti siglato lo scorso 9 giugno a Palazzo di Città sul contenzioso e sui lavori da effettuare nei prossimi mesi avesse spalancato le porte della svolta per la gestione dello stadio. In realtà l’intesa c’è fra il numero uno della società biancoverde ed il primo cittadino, ma la volontà politica dell’Ente di Piazza del Popolo non ha trovato sbocco nell’apparato tecnico.
In soldoni, l’Avellino si ritrova di fronte all’annosa palude burocratica che mette a serio rischio addirittura l’agibilità dell’intero impianto di contrada Zoccolari. I lavori da porre in essere prima dell’inizio della stagione riguardano la carbonatazione, processo chimico che ha causato l’usura del calcestruzzo dell’intera struttura.
Successivamente si pronuncerà la Commissione di Vigilanza con il parere decisivo. Meno urgenti, visto le criticità emerse, si configurano la messa a norma della Curva Nord per ampliare la capienza di 4500 posti e la sistemazione del Partenio B, opere rientranti nell’accordo di ampio respiro tra club e Comune. Per l’Avellino si preannuncia una corsa disperata contro il tempo.