DIARIO DAL RITIRO/ Donkor: “Ci vuole sacrificio nel 3-4-3 di Toscano”

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Da Sturno, Claudio De Vito – Un viso pulito, da bravo ragazzo, sul quale è stampato un sorriso a trentadue denti. Isaac Donkor è arrivato ad Avellino con una storia da raccontare alle sue spalle.

“Sono arrivato in Italia con mamma Diana e mia sorella Doris a otto anni – spiega il difensore ghanese – ho iniziato a giocare a Conegliano, da lì poi ho fatto esperienza. Spero di arrivare più lontano possibile. Il mio cuore è ghanese ma sono contento di avere tanti amici qui in Italia”.

Ora l’Avellino per il rilancio personale. “L’anno scorso a Bari ho vissuto alti e bassi – ammette senza riserve Donkor – ora spero di fare meglio qui, sono stato accolto bene, c’è un ottimo gruppo sempre allegro che lavora bene. Mi alleno per farmi trovare pronto. Esterno destro di centrocampo o difensore sul centrodestra non fa differenza, giocherò dove il mister riterrà opportuno”.

Dal San Nicola al Partenio-Lombardi. “A Bari sono stato bene – afferma – spero vada tutto per il meglio anche qui. I tifosi ti esaltano se fai bene e cercano di rialzarti se fai male”.

Domenico Toscano pretende il massimo da lui e dalla squadra in ottica 3-4-3. “Il modulo è difficile da applicare perché bisogna correre tanto – confessa Donkor – il mister vuole tanti uomini in avanti quindi bisogna subito recuperare per difendere, dobbiamo dare il massimo. Toscano ci ripete sempre di tenere il ritmo alto altrimenti la squadra fa fatica”.

Il primo impegno ufficiale di coppa contro il Bassano Virtus è ormai alle porte: “Non ci preoccupa il fatto di giocare in trasferta, vogliamo vincere per arrivare più in fondo possibile. Speravamo di giocare in casa davanti ai nostri tifosi. Spero riescano a venire in tanti lì a sostenerci”.

 

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