Cascia, Claudio De Vito – E’ arrivato dal Pisa firmando un quadriennale e con il chiaro intento di dimenticare la retrocessione con i nerazzurri. Francesco Di Tacchio è il profilo di centrocampista che mancava all’Avellino. Struttura fisica notevole, grinta da vendere ed una capacità di far male dalla distanza con il suo gran tiro mancino.
“Ho sempre giocato davanti alla difesa, sono un interditore – precisa – sono un calciatore di quantità che cerca di abbinare la qualità. Posso giocare anche in un centrocampo a due”. Come quello di Walter Novellino che lo ha scelto per affiancarlo a Federico Moretti nella zona nevralgica del 4-4-2. “Il mister è un perfezionista, pretendo tanto e richiede che i movimenti vengano eseguiti nel modo giusto”.
Conosce bene Lorenzo Laverone e Fabrizio Paghera per motivi di procura nel nome dell’agente Mario Giuffredi ma l’affiatamento con l’intero gruppo prosegue: “Ho trovato uno spogliatoio unito quindi non è stato difficile inserirsi, stiamo lavorando bene, il ritiro è ancora lungo. Non dobbiamo porci obiettivi – aggiunge – dobbiamo pensare a lavorare duramente e tirare le somme alla fine”.
Quattro anni di contratto vogliono dire fiducia: “Sono contento di questo – confessa – questo fa capire che la società mi ha voluto fortemente. A gennaio ho letto tante notizie di accostamenti all’Avellino ma decisi di rimanere a Pisa con l’arrivo della nuova proprietà”.