D’Agostino, idee chiare sul suo Avellino ma quanti nodi da sciogliere

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di Claudio De Vito. Nemmeno il tempo di smaltire un pizzico di delusione per l’eliminazione dai playoff, che in casa Avellino è già tempo di programmare. Il tempo a disposizione non è tanto perché il prossimo campionato scatterà tra il 13 e il 20 settembre e andrebbe preparato sul campo già tra un mese. In più, ad impreziosire il cammino, ci sarà la Coppa Italia nazionale che i lupi torneranno a disputare a distanza di tre anni. Da definire il via dalla competizione.

Con quale allenatore e quale direttore sportivo non è ancora dato saperlo perché Angelo D’Agostino a parole e nei fatti non ha confermato Ezio Capuano e Salvatore Di Somma. Non c’è traccia infatti di dichiarazioni, soprattutto nel post-partita di Terni, capaci di blindare tecnico e ds, quest’ultimo con il contratto praticamente scaduto. Il patron infatti si è limitato a riferire di dover discutere delle questioni tecniche, segno che bisognerà sedersi al tavolo delle trattative per valutare se esistano realmente i presupposti per proseguire il rapporto con gli interpreti dell’area tecnica.

Una certezza però c’è: il direttore sportivo dell’Avellino 2020/21 dovrà ingaggiare gli under per il minutaggio. Si attende il nuovo regolamento, ma è probabile che i ’98 – e poi ’99 e così via con un peso specifico sempre crescente – rientrino ancora nel meccanismo dei contributi erogati per lo schieramento dei giovani italiani in Serie C. Lo hanno chiesto diversi club come ulteriore paracadute dopo la burrasca Covid. Novità che calza a pennello con i progetti dell’Avellino targato D’Agostino, che non sono certo stati quelli di Di Somma la scorsa estate in sede di allestimento dell’organico al netto delle difficoltà societarie.

Si dovrà parlare anche della conferma o meno di Ezio Capuano il cui futuro è bilico al di là della sua posizione contrattuale che prevede un altro anno di contratto. D’Agostino non sembrerebbe convinto della prosecuzione del rapporto con il trainer di Pescopagano e potrebbe tirare fuori dal cassetto il programma di profonda rivisitazione dell’assetto tecnico-dirigenziale che aveva in mente prima dell’emergenza sanitaria. L’Avellino aprirebbe così un nuovo ciclo a 360 gradi con un allenatore emergente, ma non è da escludere l’idea Massimo Rastelli con il quale nel recente passato qualche abboccamento ci sarebbe stato.

Insomma l’Avellino che si appresta a ripartire è ricco di incognite che vanno risolte a breve termine, comprese quelle riguardanti la rosa composta da troppi calciatori non più funzionali alle idee della proprietà, proprio in virtù del discorso under che sarà predominante negli equilibri di organico.

L’opera di rifondazione dovrebbe risparmiare elementi in evidenza nel campionato appena finito in archivio come Giuliano Laezza e Marco Silvestri, quest’ultimo quasi recuperato e sfruttabile con lo status di under. Daniele Ferretti ha un altro anno di contratto, l’oggetto misterioso Tomas Federico un altro anno di prestito e Fabiano Parisi lascerà per sbarcare in Serie B forse all’Empoli. I restanti componenti della rosa, alcuni in prestito e altri in scadenza di contratto, possono considerarsi in linea di massima già degli ex, a meno di un’altra chance concessa a Santiago Morero come uomo spogliatoio.