Il trionfo in terra veneta dell’Avellino avrebbe meritato una platea più numerosa nonostante l’urlo dei circa cento del “Tombolato” sia stato netto ad ogni affondo biancoverde contro il Cittadella. L’assenza del tifo organizzato si è sentita eccome con i tifosi irpini del Nord e della Svizzera che in qualche modo si sono fatti rispettare con calore, entusiasmo e solidarietà per chi non c’era.
La tifoseria dell’Avellino è libera come il volo dei palloncini nella curva ospiti, pacifica come testimonia un passato contraddistinto da tante iniziative solidali a sostegno di alluvionati, terremotati o altre categorie di persone o popolazioni in difficoltà. E non sarà il gesto violento di uno ad infangarne nome ed immagine.
Archiviata l’amarezza per la restrizione applicata in occasione dell’esterna veneta, affievolita soltanto in minima parte dal risultato positivo, ora l’attenzione si sposta tutta sulla partita di sabato contro il Vicenza che l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazione Sportive ha già attenzionato riflettendo su quella che si rivelerebbe una vera e propria stangata sul tifo biancoverde.
In ballo c’è la chiusura della Curva Sud che, se si dovesse concretizzare, striderebbe con la voglia di festa di un intero popolo. Significherebbe in buona sostanza dimezzare la capienza del Partenio-Lombardi che il pubblico biancoverde non vede l’ora di gremire per rendere i giusti meriti a Walter Novellino e ai suoi ragazzi.
La prevendita per la gara con i biancorossi scatterà martedì con la vendita dei tagliandi di Curva Sud (e anche del settore ospiti) bloccata in attesa della decisione dell’Osservatorio che giungerà 24 ore dopo. Sognare non costa nulla per l’Avellino. I suoi tifosi invece rischiano di pagare dazio nel bel mezzo di un sogno.