I cori discriminatori da una parte ed un gesto di replica giunto direttamente dal campo dall’altra. I protagonisti della dialettica a distanza ravvicinata sono gli ultrà della curva sud del Vicenza e Roberto Insigne.
Stesso posto stessi cori intonati. Al “Romeo Menti”, sin dall’arrivo dei sostenitori irpini, dal covo del tifo vicentino sono stati scanditi cori del tipo “Benvenuti in Italia” per porre l’accento sulla provenienza dell’opposta. Dulcis in fundo, mentre le squadre abbandonavano il terreno di gioco al triplice fischio, un allegro “Raccolta differenziata”.
Siamo alle solite. Accadrà lo stesso anche a Brescia tra una decina di giorni. Intanto però Insigne junior ha inteso reagire alle provocazioni della curva biancorossa mostrando il dito medio ai tifosi che lo avevano insultato nei pressi della bandierina del calcio d’angolo. Un gesto che va censurato ma che a questo punto rischia di essere attenzionato dal giudice sportivo attraverso la prova tv.
La piattaforma satellitare esclusivista della Serie B ha colto il fantasista biancoverde sul fatto e il fotogramma dell’episodio incriminato sta facendo il giro del web e dei social network. Il caso Roberto Mancini (un turno di squalifica, tra le altre motivazioni, per il dito medio esibito ad alcuni contestatori milanisti nell’ultimo derby) è un precedente fresco che non lascia scampo a Insigne. La cultura del tifo discriminatorio invece la farà sempre franca.