Serie C, il futuro in due giorni: Avellino alla finestra

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di Claudio De Vito. 7 e 8 maggio. E’ la due giorni cerchiata in rosso dall’Avellino che, come gli altri 59 club di Lega Pro, conoscerà il proprio destino nella stagione stoppata lo scorso 8 marzo ma tuttora in corso. L’orientamento generale è quello di porre fine al campionato 2019/2020 di Serie C, a patto però di rivisitare il ventaglio di proposte avanzate dal Consiglio Direttivo della Lega lo scorso 18 aprile.

Su tutte, il chiacchierato sorteggio per la quarta promossa in Serie B in caso di stop: una proposta che approderà già malconcia in assemblea dei club prevista non più lunedì prossimo 4 maggio, ma giovedì 7  in prima convocazione alle 7 ed in seconda battuta alle 14. Affidarsi alla sorte è un’idea che non piace in primis alle attuali seconde ed allora si starebbe studiando proprio un criterio di merito riguardante le vicecapolista dei tre gironi.

Le delibere sul tema e le altre tre riguardanti il blocco delle retrocessioni in Serie D e dei ripescaggi dalla Lega Nazionale Dilettanti, saranno vagliate dal Consiglio Federale convocato per il giorno successivo. Spetterà infatti all’organo presieduto dal presidente della Figc Gabriele Gravina l’ultima parola sui campionati.

Dal canto suo l’Avellino non può che rimanere alla finestra con una programmazione a grandi linee già sulla carta che attende di essere attuata. Prima dell’8 maggio però non si muoverà una foglia in casa biancoverde dove, in caso di chiusura anticipata del torneo, come è lecito attendersi si metterà mano alla questione relativa al taglio degli stipendi. Si cercherebbe infatti un accordo con dipendenti, staff tecnico e calciatori per i quattro mesi di inattività da marzo a giugno, facendo leva sul buonsenso dei diretti interessati.

Fermo restando che si attende ancora il decreto “Cura Italia 2” per capire se le società potranno usufruire della cassa integrazione per i calciatori con un ingaggio lordo annuo entro i 50mila euro. Al netto di ciò, in alcuni casi una proposta contrattuale di ampio respiro avrà il suo peso specifico: rinunciare oggi per spalmare domani grazie ad un rinnovo.

Si tratta di accordi che andranno depositati anche in ottica iscrizione al prossimo campionato perché la Licenza Nazionale 2020/2021 – salvo sospensione del termine (come già accaduto per alcuni adempimenti economico-finanziari con scadenza 30 aprile) – prevede che entro il 22 giugno siano pagate le tre mensilità di marzo, aprile e maggio ai tesserati di squadra e staff tecnico, e alle varie figure professionali dirigenziali e non.

Angelo D’Agostino onorerà gli impegni, ma alla luce di un eventuale quanto probabile stop ci si aspetta che i suoi tesserati gli tendano la mano per contenere l’esborso. I danni in termini di introiti provocati dall’emergenza sanitaria costringeranno la proprietà a rivedere parzialmente il progetto di rilancio immaginato in partenza. La condizioni economiche meno favorevoli venutesi a creare infatti potrebbero giocare a favore di Ezio Capuano e Salvatore Di Somma in vista di una riconferma rispettivamente in panchina e dietro la scrivania di direttore sportivo.