ANTEPRIMA RITIRO FOTO/ Cascia, un calcio al dramma con l’Avellino e le altre

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Claudio De Vito – Quando arrivi a Cascia non puoi non essere inghiottito dal dramma della popolazione locale, di chi ha perso casa, di chi è stato costretto a chiudere la propria attività o, nella migliore delle ipotesi, a spostarla altrove. Il sisma del 30 ottobre ha lasciato il segno sulle facciate di buona parte delle case e del patrimonio storico-religioso di questo tratto della Valnerina, ma soprattutto nella mente dei suoi tremila e passa abitanti.

Un terzo di loro sono sfollati. Come la signora Grazia che insieme al marito e ai figli gestisce un ristorante nel centro storico, ex zona rossa. Hanno perso casa e ancora oggi faticano a rimettere in moto il locale perché il turismo non è più quello di una volta. Giuseppe invece è il proprietario di un hotel del centro cittadino a pochi passi dalla chiesa di San Francesco off-limits (come la pieve romanica di Santa Maria della Visitazione) con il suo campanile osservato speciale. Anche lui sfiduciato, quasi rassegnato anche se è stato fortunato perché c’è chi con il proprio hotel ha dovuto chiudere o riaprire dopo un po’ di tempo.

Ma Cascia deve rialzarsi ed in realtà lo sta già facendo da mesi con i primi interventi coordinati da qualche giorno dal neo sindaco Mario De Carolis. La parte maggiormente colpita è stata quella bassa con intere palazzine dichiarate inagibili. Chi ha potuto, ha fittato case libere in alcuni casi destinate ai turisti. I danni nel centro storico ci sono stati, seppur contenuti grazie alla roccia su cui sorge. A dominarlo c’è la basilica di Santa Rita regolarmente aperta ai fedeli. Se ne vedono pochi per la verità e ci vorrà del tempo per riportare a regime il flusso di pellegrini da ogni parte del mondo.

La forte vocazione religiosa per ripartire ma anche la tradizione enogastronomica con il tartufo capofila  dell’offerta culinaria impreziosita da salumi, formaggi, legumi ed una spezia, lo zafferano. Ma Cascia da anni è meta dei ritiri delle squadre di calcio, in particolare modo quelle di Claudio Ranieri sin dai tempi del Cagliari. Quest’anno a quanto pare non sarà confermato il boom estivo con le formazioni giovanili ma Avellino, Ascoli e Sambenedettese (con la Salernitana qualche chilometro più in là a Roccaporena) contano di dare il loro contributo al tessuto economico portandoci a sudare le rispettive prime squadre.

L’Avellino, che giungerà a Cascia la sera del 16 luglio, lo farà con la sua gente. La disgrazia nel terremoto e la speranza in Santa Rita nel nome di una comune devozione che crea ogni anno occasioni di gemellaggio religioso tra Cascia e l’Irpinia. Due comuni denominatori che circondano il connubio nato in vista del ritiro pre-campionato e lo arricchiscono di elementi ben più significativi rispetto al calcio. Che pure farà la sua parte tenendo compagnia agli abitanti di Cascia. Sapere di non essere soli aiuta ad alleviare il dramma.

Alcuni scatti di Cascia