di Claudio De Vito. “Mi è piaciuto il presidente per come si è posto, oltre al fatto che conosco Di Somma per aver lavorato insieme. D’Agostino mi ha colpito per la sua semplicità e per i modi al di là del programma”. E’ stato amore a prima vista tra l’Avellino e Piero Braglia che questa mattina si è presentato alla piazza dopo l’annuncio di ieri.
“La trattativa è durata poco – ha aggiunto il neo tecnico biancoverde – una settimana dopo l’incontro sono stato chiamato e mi è stato detto che saremmo andati avanti insieme. Il mio contratto? Firmo sempre annuali e l’ho fatto anche questa volta. Non voglio accordi lunghi sulle spalle perché se le cose non dovessero andare bene, ognuno deve prendere la propria strada”.
Idee chiare per il trainer di Grosseto che con sé nello staff tecnico avrà Domenico De Simone nelle vesti di vice, Natalino Orrù come preparatore atletico e Angelo Pagato ad allenare il parco portieri. Uno staff che avrà alle proprie dipendenze una rosa tutta da costruire: “La squadra sarà rinnovata ad eccezione di tre elementi al massimo. Dovremo essere bravi a scegliere i calciatori, vogliamo gente che ha fame e non la pancia piena. Prenderemo prevalentemente giovani che hanno alle spalle campionati di C. Il nostro obiettivo sarà migliorarsi rispetto alla passata stagione, spero di vincere questa scommessa. Il progetto mi piace”.
Non un accenno alla Serie B, nessun proclama ma soltanto tanta voglia di misurarsi con un’altra stimolante esperienza: “Sono abituato alle piazze difficili, non mi piacciono quelle in cui non c’è pressione. Vorrei regalare qualcosa di importante a questa tifoseria. Sappiamo che ci sarà il Palermo, speriamo di non avere il Bari. Poi ci saranno le sorprese come al solito, il girone C è sempre il più difficile ma noi ci faremo trovare pronti”.
A partire da Ferragosto, giorno più giorno meno, alla luce del probabile inizio del torneo il 27 settembre: “Saremo in ritiro intorno al 13 agosto – ha spiegato Braglia – Sturno ha un campo bellissimo, vanno solo puliti gli spogliatoi”. Ieri per lui la visita al “Castagneto” con il sindaco Vito Di Leo a fare gli onori di casa.
Il modulo: “Né 3-5-2 o 4-3-1-2 – ha assicurato – vorrei piuttosto adottare la soluzione tattica del secondo anno a Castellammare”. Sarà pertanto un Avellino impostato sul 4-4-2 “con 22-23 calciatori, due per ogni ruolo e tutti dovranno dimostrare sul campo di meritare questa maglia”. “Sugli elementi da confermare non metto bocca, spetta alla società trattare – ha sottolineato – abbiamo già più di un’opzione per un bomber, ma la fortuna di una squadra la fanno anche i difensori”.