Dal club rossoblu affiora tensione per il tira e molla che vede protagonisti il patron dei lupi e l’allenatore che ha sconfessato l’accordo sul rinnovo.
“Rastelli non si muove da Avellino, siamo pronti a trattenerlo fino alla naturale scadenza sul suo contratto”. L’eco delle durissime parole del presidente Walter Taccone ha scosso la galleria di Corso Vittorio Emanuele dov’è ubicata la Diagnostica Futura di proprietà del numero uno del club biancoverde. Tra società e tecnico si è innalzata una cortina di ferro in pieno clima da guerra fredda, con il Cagliari spettatore interessato e adirato per il burrascoso evolversi della vicenda.
Nervi a fior di pelle all’interno del sodalizio sardo, convinto di poter chiudere la trattativa con l’ex – di fatto ma non di diritto – trainer biancoverde. Fra le tre parti in causa balla la rescissione del contratto davanti alla quale patron Taccone nicchia in virtù della gestione dei negoziati per il rinnovo da parte dello stesso Rastelli.
Interpellato dalla nostra redazione in merito alla posizione del Cagliari sulla querelle, il direttore sportivo del club rossoblu Stefano Capozucca si è trincerato dietro il più classico dei “no comment”, rimandando all’Avellino qualsiasi chiarimento. Il presidente Tommaso Giulini ha fretta di chiudere in modo da annunciare prima del week-end l’arrivo di Rastelli che ha rotto improvvisamente il patto con Taccone per accettare la panchina cagliaritana.
L’Avellino potrebbe liberarlo soltanto nel caso in cui rinunciasse alle ultime spettanze riferite alla stagione appena conclusa. Sarà un pomeriggio di fuoco che potrebbe dare il là ad un disgelo che, stando agli umori della dirigenza biancoverde, appare assai lontano.