Non dei semplici petardi ma vere e proprie bombe carta confezionate per colpire la fazione rivale e, secondo quanto riferito dai tifosi dell’Avellino presenti nella gabbia dell’Arechi, con l’aggiunta di lamette, chiodi e altri materiali in metallo. Almeno tre di loro ne porterebbero i segni con ferite al volto, alle braccia, alla schiena e alle spalle medicate dai sanitari del 118 che hanno avuto il loro bel da fare durante il pre-partita di Salernitana-Avellino.
Il lancio di bombe carta dai distinti è iniziato circa mezz’ora prima del fischio d’inizio: alcune sono esplose all’interno del settore ospiti, altre sono rimaste incastrate sulla rete di recinzione sulla testa dei supporters biancoverdi che hanno rischiato grosso in più di un’occasione. L’esposizione alla pioggia di bombe di carta e la notizia dei feriti ha generato tensione tra i tifosi irpini, inviperiti dall’assenza di tutela da parte del servizio d’ordine.
La situazione ha rischiato di degenerare ed allora durante il primo tempo si è reso necessario l’intervento di una cinquantina di agenti tra carabinieri e poliziotti dei reparti mobili, che si sono posizionati ai confini dei due settori. Il lancio dai distinti però non si è placato e a farne le spese è stato anche il secondo assistente dell’arbitro Cecconi, probabilmente colpito da un oggetto metallico.
Nessuna scaramuccia o contatto all’esterno dello stadio, ma al suo interno una minoranza di tifosi granata ha agito indisturbata con strumenti di offesa utilizzati contro i sostenitori avversari. La Digos sta indagando per identificare gli autori dei lanci attraverso le immagini del circuito di videosorveglianza filmate dalla Sala G.O.S. e punirli con Daspo e denunce. La Salernitana invece rischia la squalifica del campo a titolo di responsabilità oggettiva.