Claudio De Vito – Alla fine è scoppiata la pace tra sorrisi e pacche sulle spalle. Complice anche il risultato di parità maturato sul campo, Walter Taccone e Gianluca Paparesta hanno siglato la pax tra patron dopo l’aspra polemica andata in onda poco meno di un anno fa – era il 7 marzo – nello stesso posto ma a condizioni ambientali nettamente differenti.
Il presidente del Bari sollevò un polverone a seguito del ko per 2-0 firmato D’Angelo e Trotta denunciando il trattamento poco ortodosso riservatogli da alcuni tifosi della Tribuna Montevergine. Non solo insulti, ma anche sputi e monetine secondo Paparesta sarebbero piovuti addosso a lui e alla sua delegazione. Di qui il caso di stato di cui furono investiti la Lega B, la Procura federale e addirittura il Parlamento con un’interrogazione proposta da alcuni deputati pugliesi.
Il tutto si è risolto in una bolla di sapone e il tempo ha di fatto cancellato l’acredine tra i due massimi dirigenti che ieri, al termine della partita, hanno lasciato la tribuna per raggiungere gli spogliatoi a braccetto.
Taccone era stato categorico in settimana pretendendo massima correttezza nei confronti di Paparesta attorno al quale è stato predisposto un servizio d’ordine ad hoc. Il Gruppo operativo per la sicurezza aveva infatti previsto un protocollo di sicurezza minuzioso a protezione della rappresentanza dirigenziale barese in tribuna.
Otto in totale fra steward, poliziotti e uomini della vigilanza privata hanno scortato dall’inizio alla fine Paparesta che ha assistito al match a pochi passi dalla consueta postazione di Taccone. Il patron biancorosso è stato sorvegliato a vista e, a parte qualche coro provenuto dalla Curva Sud al suo ingresso sugli spalti dal campo, la sua presenza è passata piuttosto inosservata.
Tutto è filato liscio con i due presidenti che hanno accettato il verdetto del terreno di gioco. E’ scoppiata la pace fra Taccone e Paparesta, non più nemici come prima, ma simboli di riconciliazione in un calcio che troppo spesso vive di impeti e dialettiche roventi.