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Avellino Calcio – Due calci al becero costume: l’esultanza polemica di Mokulu

Minuto sette della gara tra Ascoli e Avellino. Benjamin Mokulu rincorre un pallone all’altezza della linea di fondo sotto la curva sud del “Del Duca” occupata dai tifosi ascolani. Al suo indirizzo piovono alcuni ‘buu’ razzisti che riecheggiano distintamente in tutto lo stadio. Non è certamente la voce univoca del tifo bianconero che al suo interno ha annoverato nell’occasione alcune note stonate.

Un film già visto. Mokulu infatti era già stato preso di mira a Como insieme al connazionale Samuel Bastien, entrambi etichettati con la becera prassi razzista che da anni impregna il calcio italiano.

Il centravanti originario della Repubblica Democratica del Congo non si è scomposto e tre minuti dopo ha risposto come meglio non poteva con la rete che ha portato in vantaggio la propria squadra. Nessuna esultanza composta, anzi un gesto provocatorio nella giusta misura.

Prima di festeggiare con i compagni di squadra, mister undici gol in campionato ha sbeffeggiato quelle bocche che in precedenza lo avevano irriso per il colore della sua pelle riproducendole con le mani. Bocche messe definitivamente a tacere con la seconda marcatura che ha fatto cadere il gelo sugli spalti. “Voi mi deridete e io segno” deve aver pensato l’attaccante dei lupi.

Un’esultanza polemica della quale Mokulu avrebbe fatto volentieri a meno conoscendo la sua indole di gigante dal cuore buono che sfrutta solamente la sua stazza per mettere paura agli avversari. A volte sarebbero sufficienti i più comuni fischi per combatterla. Con la pratica dei ‘buu’ non si va da nessuna parte.

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