L’analisi – Esulta Toscano, è il tuo momento

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Claudio De Vito – L’Avellino è tornato a sorridere tra le sue mura che, nonostante gli scricchiolii della vigilia, hanno retto l’onda d’urto dell’entusiasmo della platea biancoverde, estasiata dalle giocate di Verde e dal killer instinct ritrovato di Ardemagni. Un sorriso a trentadue denti che mancava da sette mesi e arrivato in fondo ad una settimana trascorsa sotto tiro su più fronti, tutti extra campo.

Il 3-2 sulla Pro Vercelli racchiude molteplici significati ma conta innanzitutto per gli aspetti legati al campo sul quale Domenico Toscano ha finalmente avuto ragione. Ci sono volute sette giornate per agguantare il primo successo, ma il salto di qualità sul piano del risultato era nell’aria a giudicare dai progressi mostrati a Vicenza e a sprazzi contro il Cittadella. Progressi sul piano del gioco e della convinzione accompagnati da quel pizzico di fortuna che non guasta mai, a maggior ragione quando la dea bendata ti ha voltato le spalle in più di un’occasione.

Insomma l’Avellino si è ripreso tutto con gli interessi. Sono arrivate le stoccate vincenti che mancavano negli ultimi metri grazie al sostegno corale del centrocampo che non brilla certo per qualità nel pensiero e nei piedi dei suoi interpreti, ma ha intensità da vendere.

In più contro la Pro Vercelli è venuto fuori il carattere che ha consentito all’Avellino di non farsi sfuggire di mano l’inerzia del match dopo il pari su rigore di Mustacchio. Con la forza di volontà che Toscano infonde durante la settimana, il collettivo non si è scoraggiato rispondendo per le rime all’avversario.

Restano da limare alcuni aspetti della fase difensiva, errori del singolo e di reparto da correggere per spiccare definitivamente il volo. L’Avellino ha concesso troppo sul 3-1, anche se con il doppio vantaggio è un fatto che può starci. Ad un certo punto Longo ha schierato quattro attaccanti in linea e alla fine La Mantia ha colpito sfruttando un piazzamento rivedibile della retroguardia biancoverde.

Ci sarà tempo e modo di insistere sui correttivi del caso. Toscano è un perfezionista, un allenatore certosino che conosce soltanto la cultura del lavoro. Perfezionista ma anche motivatore, uno che durante gli allenamenti tartassa i suoi uomini dai quali pretende il massimo.

Toscano ha chiesto maggiore profondità ai suoi, lo ha fatto nella seduta di lunedì quando ha insistito sulla profondità della manovra. Detto fatto. Complice l’inserimento di un uomo di qualità come Verde, l’Avellino ha giocato di più in verticale mettendo l’accento in occasione del tris di Ardemagni.

“Il vento sta cambiando” aveva affermato proprio Toscano dopo la partita di Vicenza. Lo sentiva in cuor suo e ha avuto ragione, in primis sulla gestione di Verde, uomo copertina grazie al suo allenatore che si è inimicato una piazza intera per aver relegato il fantasista in panchina. Ora che il vento è cambiato però bisogna mantenere la rotta: l’Avellino è nelle mani del suo timoniere. Esulta Toscano, è il tuo momento.