Avellino Calcio – L’analisi, Tesser dribbla le difficoltà: il derby è un segnale al torneo

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L’Avellino ha lanciato un segnale al campionato e alle dirette concorrenti nelle zone alte della classifica. Sembra una frase fatta del calcio ma, se giustificata con le dovute argomentazioni, non lo è affatto.

Le scorie della sosta e del mercato, l’inserimento obbligato in un solo colpo di tutti e tre gli acquisti, le assenze e gli acciacchi: tutti elementi che hanno fatto sì che l’Avellino non abbia avuto un impatto entusiasmante sul derby.

Tesser è stato infatti costretto a rinunciare all’ultimo momento a Gavazzi, assenza che ha fatto il paio con quella di Arini in una mediana letteralmente snaturata rispetto alle ultime trionfali uscite del 2015. Il forfait di Gavazzi ha spiazzato non poco il tecnico biancoverde che ha dovuto rinunciare a quello che con il passare delle giornate si è rilevato l’ago della bilancia del rombo.

Dentro allora, oltre all’annunciato Paghera, anche Sbaffo, che Tesser avrebbe voluto risparmiare alla vigilia per non scompaginare l’assetto consolidato della sua intelaiatura. L’ex centrocampista del Como non ha brillato nel ruolo di interno sinistro dal momento che le sue caratteristiche si prestano maggiormente alla giocata tra le linee per gli attaccanti.

Agli equilibri saltati, ma man mano ricuciti, in mediana si sono aggiunte le difficoltà nel mettere insieme la linea offensiva. Castaldo ha giocato con i postumi dell’influenza, Tavano era al rientro dopo un mese, Mokulu ha timbrato il cartellino soltanto per onor di firma e Trotta alla vigilia aveva un piede più fuori che dentro lo spogliatoio. Fattori che hanno dato il tormento a Tesser fino a pochi minuti dal fischio d’inizio.

Tutta questa scorta di fattori deficitari nell’approccio, abbinata al carico di pressione proprio del derby, ha esaltato l’affermazione dell’Avellino che ha messo in bacheca la sesta perla di fila. Di conseguenza, una vittoria ottenuta in un match molto sentito dalla piazza e non brillando per le ragioni esposte, è un segnale che le altre squadre non devono sottovalutare.

L’Avellino è certamente la squadra del momento capace di smentire i pessimisti del dopo sosta riprendendo il cammino entusiasmante di dicembre. I numeri sono tutti dalla parte di Attilio Tesser che alla distanza è riuscito a catechizzare nel migliore dei modi la difesa, quest’ultima capitolata soltanto tre volte nell’arco della serie vincente.

Un gol ogni due partite, mentre in precedenza la media era quasi di due gol ogni novanta minuti. E con il restyling del mercato in via di definizione c’è soltanto da dormire sonni tranquilli. L’Avellino è sul pezzo e con la vittoria nel derby all’insegna di una mostruosa continuità non solo ha inviato un chiaro segnale al torneo, ma ha anche dimostrato che nessun traguardo gli è precluso nelle zone di vertice.

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