Avellino, calciatori aggrediti e minacciati dopo i playoff. Arresti domiciliari per 3 ragazzi

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Questa mattina, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, il personale della Digos della Questura di Avellino, che ha portato a termine il lavoro in tempi rapidissimi, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone appartenenti alla tifoseria organizzata dell’U.S. Avellino, un ventiduenne e due trentenni, tutti già destinatari in passato di provvedimenti di D.A.SPO., uno tuttora in atto.

I tre sono ritenuti gravemente indiziati, allo stato delle indagini, del delitto di rapina aggravata, perché, in concorso e riunione tra loro, oltre che con una donna ancora non identificata, hanno costretto con violenza e minacce un calciatore dell’U.S. Avellino a spogliarsi e a consegnare loro la tuta ufficiale, perché ritenuto indegno di indossarla.

I fatti risalgono alla sera del 4 maggio scorso, quando presso lo stadio Partenio-Lombardi di Avellino, si è disputato il match valido per il secondo turno dei playoff tra Avellino e Foggia. Al termine dell’incontro, che ha visto la vittoria della squadra ospite, e dunque l’eliminazione dell’Avellino dalla fase dei play off di serie C, frange di ultras si sono assembrate all’altezza della “Tribuna Terminio”, per tentare di raggiungere la porta carraia dello stadio e contestare i calciatori all’uscita. Poi fermati grazie alla mediazione della Digos e alla presenza delle Forze dell’Ordine. Allontanati tutti i tifosi, i calciatori hanno potuto lasciare lo stadio a bordo delle proprie autovetture. Poco dopo il personale Digos apprendeva dell’aggressione fisica da parte di un gruppo di ultras ad un calciatore dell’Avellino mentre tornava a casa con la propria auto.

Sono state avviate immediatamente le prime indagini che hanno permesso di riscontrare la fondatezza della notizia e di ricostruire, seppur sommariamente, i fatti. Nei giorni successivi, le immagini del sistema pubblico di videosorveglianza del luogo in cui è avvenuto l’episodio criminoso e le successive investigazioni hanno consentito di ricostruire l’esatta dinamica della vicenda e di identificare compiutamente 4 soggetti del tifo organizzato che, unitamente ad altri ancora da identificare, avrebbero deciso di organizzare una vera e propria spedizione punitiva, conclusasi con la rapina della tuta sportiva con i colori della squadra di calcio dell’Avellino.

Vittima dell’azione, un giovane calciatore straniero, classe 1999, che, mentre era alla guida della sua auto insieme con un compagno di squadra, veniva affiancato da un’auto con a bordo tifosi ultras, cui se ne univa subito un’altra dal senso opposto di marcia, costringendolo a fermarsi. L’episodio è proseguito con pesanti offese, minacce e violenze fisiche, all’esito delle quali gli ultras hanno preso la tuta indossata dal calciatore, lasciandolo pressoché nudo.

Nell’ambito delle indagini è emerso, inoltre, che quella stessa notte, anche un altro giocatore dell’Avellino era stato inseguito da una delle autovetture in uso ad uno dei destinatari delle odierne misure.
Nei confronti dei 4 soggetti identificati, la Procura della Repubblica ha emesso un decreto di perquisizione locale e personale, che, eseguito da personale Digos il giorno 14 maggio scorso, ha portato al rinvenimento di significativi elementi di riscontro.