Avella, minoranza all’attacco: “Chiarezza sul Pozzo al Castello”

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Pozzo al Castello, minoranza all’attacco ad Avella. “Più volte è stato richiesto agli uffici preposti e non solo, chiarimenti circa l’utilizzo del pozzo al Castello, messo in funzione nel mese di luglio scorso per garantire acqua nelle case dei cittadini. Si sono protocollate diverse richieste, e tra le più importanti, è stato domandato se fosse stato installato uno strumento per la calibrazione della clorazione dell’acqua e se la potabilità dell’acqua si fosse verificata.  Inoltre, sempre a tutela dei cittadini, è stato richiesto il costo del gruppo elettrogeno a noleggio per consentire il funzionamento dello stesso pozzo ed il consumo giornaliero di gasolio. Tutto ciò causato dal perdurare dei lavori di completamento  del pozzo, nato come somma urgenza nei primi anni del primo mandato del sindaco Biancori”.

Oggi, attraverso l’albo pretorio del Comune, si è informata la cittadinanza che, con determinazione n. 144 del 17 maggio 2018, si è provveduto ad acquistare uno strumento per la calibrazione dei parametri della clorazione dell’acqua potabile. Chiediamo al sindaco ed ai suoi consiglieri, ma per caso serve al pozzo al Castello? Ma la cosa più importante è che con determina n. 097 del 24 aprile 2018, il Comune ha impegnato l’importo di euro 2580.00 per il noleggio a caldo di un gruppo elettrogeno per la messa in esercizio della pompa sommersa del pozzo in località Castello per le prove di prelievo dell’acqua da parte dell’A.S.L. AV 1 al fine di ottenere il rilascio del certificato di potabilità dell’acqua”.

“A questo punto i cittadini Avellani chiedono al Sindaco ed ai Consiglieri di Maggioranza: ma l’acqua immessa nella rete pubblica da quando è stato attivato il pozzo al Castello fino alla sua sospensione, aveva il certificato di potabilità rilasciato dall’Asse o dagli organi competenti preposti?”, si legge nel comunicato di “Cambia Avella”