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Autonomia regionale, D’Amelio: “No a federalismo a due velocità, apriamo un tavolo nazionale”

“Non è possibile che nel nostro Paese si possa pensare di fare un federalismo a due velocità, con regioni che stanno in una situazione economica molto positiva, come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che chiedono di regionalizzare materie importanti che vanno a seconda delle regioni dall’istruzione alla sanità ad altri servizi, e altre regioni che non siedono a quel tavolo”.

Così il presidente del Consiglio regionale campano Rosetta D’Amelio e coordinatrice della conferenza dei presidenti dei Consigli regionali, nel corso di un meeting in corso a Napoli – con al centro della discussione la ricerca del Censis, presentata a ottobre scorso a Roma – sul tema del regionalismo differenziato. “Dobbiamo mettere un punto – ha detto D’Amelio – se di regionalismo bisogna ragionare, allora che si sieda tutti a un tavolo nazionale, non solo chi ha fatto referendum ma tutte le regioni, cominciando a riflettere su come non si divide il Paese. E il Paese non si divide se cominciamo a ragionare anche di spesa storica, su come si effettuano i riparti, come le aree del Paese vengono garantite da tutti i punti di vista”.

“Già da qualche anno – ha proseguito – con governi di centrodestra e centrosinistra nei riparti Stato-Regioni non si è tenuto fino in fondo conto dell’unità nazionale a maggior ragione oggi rischieremmo la divisione del Paese.Ho letto che la ministra Stefani ha convocato De Luca per il 7 marzo, altre regioni si sono aggiunte. Apriamo un tavolo nazionale – la proposta del presidente D’Amelio – e ragioniamo seriamente di quali sono le competenze della Regione, cosa si mette in campo ma che resti però il punto irrinunciabile dell’unità del Paese”.

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