Si riporta la nota delle associazioni “Autonomi e Partite Iva” e “Associazione Commercianti per Salerno”.
Ancora una volta la nostra categoria, Autonomi e Partite IVA, sta vivendo un periodo d’incertezza e insicurezza, in un senso di totale abbandono, sensazione che conosce da anni e che l’emergenza Corona-virus ha solo accentuato. La pandemia sta evidenziando ancora una volta la vulnerabilità della nostra categoria e del sistema economico italiano, a causa delle scellerate scelte politiche che sono state adottate fino ad oggi, indistintamente dai colori politici, e che anche questo Governo non accenna a cambiare.
Premettendo che i Decreti fin qui emessi, a nostro avviso risultano inadeguati per salvare l’integrità e la già precaria condizione delle imprese italiane, per salvaguardare i tanti posti di lavoro a rischio, per sostenere i costi fissi che, a prescindere dal blocco da Voi imposto, rimangono interamente a nostro carico; si, perché per noi in termini di costi fissi, non è cambiato nulla.
Tutti i settori hanno risentito in maniera drammatica delle conseguenze dell’emergenza sanitaria, dalla ristorazione al turismo, dal commercio al dettaglio alla filiera manifatturiera, dal settore agricolo a quello edile, ma anche tanti altri settori hanno registrato perdite come quello vivaistico, il commercio all’ingrosso, il settore del Made in Italy, sino agli studi professionali, chi più chi meno è stretto nella morsa di questa crisi economica unica per intensità e durata.
Ad oggi, nonostante tutto, le Vostre rimangono solo parole, si belle, incoraggianti, ma solo parole.
Oggi, dopo tanti vuoti discorsi, VOGLIAMO PRESENTARE LA NOSTRA PROTESTA, una protesta civile e silenziosa, ma significativa per tanti versi, con la quale esternare l’attaccamento alle nostre aziende, alle nostre attività, ai nostri studi professionali, alle nostre imprese che ogni giorno con sacrificio, dignità e asfissiante carico burocratico-fiscale portiamo avanti.
MANIFESTO PER LA PROMOZIONE DI UNA PROTESTA PACIFICA
Il presente manifesto è rivolto alle aziende del settore ristorazione, commercio, turistico alberghiero, ricettività, ricreativo, ed a tutti i settori coinvolti dalle chiusure forzate decretate dal governo per fermare il contagio COVID-19.
Proponiamo alle Associazioni di Commercianti, Partite Iva ed Autonomi, Imprenditori di tutta Italia l’organizzazione di una protesta pacifica realizzata mediante l’apertura delle nostre attività, tenendo le luci accese e con all’interno presente solo il titolare, dotato di tutti i presidi medici e DPI necessari, nel pieno rispetto dei DPCM emanati per la tutela della salute propria ed altrui, in quanto chi sarà all’interno dei locali sara lì per lavoro, per controllo e vigilanza, per verifica del corretto funzionamento di frigoriferi, congelatori, beni, attrezzature necessarie alla messa in sicurezza dei locali ecc.
Ognuno farà un video o foto in cui analizzerà uno dei punti indicati.
I video realizzati possono essere inviati all’indirizzo e-mail: campania@autonomiepartiteiva.org
Richieste al Governo per il periodo di chiusura imposto
Contributo a fondo perduto dal mese di marzo fino alla riapertura per:
- Fitto dei locali commerciali;
- Utenze (acqua, luce, gas, telefono);
- Quota parte del mancato utile da calcolare sul 50% del 15% del fatturato;
- Quota parte della rata di ammortamento degli investimenti da calcolare su bilancio dell’anno precedente;
- Quota parte delle materie prime ammalorate, scadute, o di beni invendibili per fine stagione
o per altri motivi validi, calcolata sul 60% del valore in fattura.
SOSTEGNO ECONOMICO alla Riapertura Fase 2:
- Abbattimento del cuneo fiscale con azzeramento dei contributi sui lavoratori per 3 anni (applicazione L.407/90);
- Abbattimento dell’80% di tasse locali, regionali, statali;
- Abbattimento totale del carico fiscale su bollette ed utenze;
- Abolizione TARI e TARSU e ogni onere comunale per tutto il 2020;
- Sospensione cartelle Agenzia della Riscossione e di qualsiasi agente della riscossione e pace fiscale per il 2020.
- Azzeramento tributi, contributi e acconti per il 2020, per necessità di liquidità e di rilancio attività per il 2021.
I prestiti bancari garantiti dallo stato, confezionati con il DL Liquidità, finirebbero per indebitare ulteriormente le imprese, già deboli, che si troveranno ad operare in un mercato ad economia ridotta.