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Autismo, la Procura di Avellino apre un fascicolo sul caso Bryan

La Procura di Avellino ha aperto un fascicolo per far chiarezza sul caso di Bryan, il 16enne di Aiello del Sabato affetto da autismo, dopo la bagarre seguita alla decisione dell’istituto artistico De Luca di Avellino di ridurre le ore di lezione da tre a due.

Saranno dunque i magistrati a rimettere ordine alla questione dopo i botta e risposta tra la famiglia di Bryan e la scuola.

La vicenda. “Ho fatto una promessa a mia moglie e a mio figlio. Ho promesso che avrei fatto questo video di denuncia. Lo faccio, non senza imbarazzo. Ho un figlio di 16 anni, si chiama Brian, ed è affetto da autismo”. Queste le parole di Rocco Urciuoli padre di Bryan che, sulla sua pagina Facebook, lo scorso agosto, aveva postato un appello accorato alle istituzioni presentando la dolorosa situazione del figlio. Da allora alle cronache è rimbalzato il suo nome e la sua storia.

La polemica si è accesa, tuttavia, in seguito alla decisione maturata dalla scuola De Luca in seno ad un consiglio di classe straordinario di ridurre le ore di lezione da tre a due. Gli Urciuoli, mamma e papà di Brian, sono insorti e hanno lanciato vari appelli sui social e alla stampa denunciando l’accaduto. In un video pubblicato da Irpinianews, ad esempio, papà Rocco dice: “La dirigente è insensibile, mio figlio lasciato continuamente nel corridoio”. Ai genitori, la dirigente Maria Rosaria Siciliano replica e, durante un’intervista rilasciata all’emittente Irpiniatv, tuona: “Tre ore per Bryan sono troppe, si mette a rischio l’incolumità degli altri alunni. I suoi genitori invece di andare in tv pensino a collaborare”.

Ora, polemiche a parte, saranno i magistrati della Procura che, carte alla mano, potranno mettere chiarezza sulla faccenda.

 

 

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