Continua l’impegno di Enzo De Luca per intervenire in maniera concreta a favore della ricerca sull’autismo e al fianco dei genitori di persone affette da tale patologia. Il senatore del Partito democratico, anche cogliendo l’occasione della ricorrenza, il 2 aprile, della giornata mondiale dell’autismo, ha firmato con la senatrice del Terzo polo, Emanuela Baio, una mozione che impegna il Governo ad intervenire proprio su questo fronte. “L’istituto superiore di sanità ha pubblicato ad ottobre 2011 le nuove linee guida sull’autismo, elaborate da un gruppo di esperti, prevalentemente appartenenti ad uno specifico orientamento culturale – quello di tipo comportamentale – che ha guardato le altre esperienze in modo fortemente critico, creando un forte disagio sia a livello delle famiglie e delle reti di famiglia che in questi anni avevano fatte scelte diverse, sia a livello delle istituzioni che seguono i bambini autistici con un diverso orientamento e che hanno alle spalle una pluridecennale dedizione alla loro assistenza e a quella delle loro famiglie. Famiglie e istituzioni che chiedono una tempestiva revisione di queste linee guida che riequilibri il quadro complessivo – si legge nel testo – Il documento dell’Istituto superiore di sanità si schiera decisamente a favore dell’Aba (Applied Behaviour Intervention), che propone programmi comportamentali intensivi affidati a personale specializzato. Attualmente questo personale non è però disponibile e occorrerebbe investire importanti risorse per la sua qualificazione, senza ignorare che mancano evidenze specifiche per sapere cosa accada in soggetti autistici sottoposti per lunghi anni a processi di condizionamento intensivo. Il documento dell’Iss esclude l’efficacia di altri metodi che potrebbero avere un ruolo terapeutico di tipo prevalentemente supportivo. Il modello proposto contraddice quanto evidenziato nel documento Sinpia (Società italiana di neuropsichiatria infantile) del 2005, «Linee guida per l’autismo», in cui è chiaramente consigliato di mantenere «le due grandi categorie di approccio al trattamento, comportamentale ed evolutivo, sottolineando che non esiste un intervento che possa andar bene per tutti i bambini autistici e per tutte le età». Sappiamo troppo poco su questo disturbo di lunga durata e proprio per questi motivi tutte le energie dovrebbero essere canalizzate nell’ambito della ricerca e dell’assistenza, senza mai violare il diretto alla libera scelta da parte del soggetto e dei suoi familiari, diritto per altro di rilevanza costituzionale (art. 32). Al fine di rispettare la libertà delle famiglie a scegliere per i propri figli il miglior trattamento possibile, per valorizzare inoltre tutte le potenzialità dei bambini colpiti dal disturbo autistico – si legge in seguito – è pronta una petizione per chiedere la revisione delle linee guida sull’autismo. Si tratta di una iniziativa promossa da un gruppo di parlamentari bipartisan e sostenuta da 66 società scientifiche e scuole di formazione e specializzazione per operatori, 50 associazioni e 58 centri di riabilitazione accreditati e da tantissimi esperti del settore». Sulla base di queste premesse, la mozione firmata da Baio e De Luca impegna il Governo su quattro fronti: «accelerare il processo di revisione delle linee guida che non può attendere la prevista scadenza del 2015»; «assumere ogni iniziativa di competenza per garantire la cura e l’assistenza alle famiglie dei soggetti autistici, che necessitano di un sostegno multidimensionale, protratto nel tempo non solo attraverso aiuti economici, ma anche attraverso la possibilità di creare una rete di integrazione nel tessuto sociale che vada oltre i tempi della scuola»; «assicurare un’attenzione concreta al rispetto della dignità e dei diritti umani delle persone con autismo, permettendo alle loro famiglie di scegliere il tipo di cura che considerano più efficace per i propri figli»; «individuare risorse da destinare alla ricerca, sia sul piano di discipline di base come la genetica, ad esempio, che sul piano della ricerca clinica e dei modelli socio-assistenziali per una patologia che, almeno attualmente, accompagna la grande maggioranza dei soggetti per tutta la vita”. Proprio in questa direzione va la proposta lanciata dal senatore De Luca il 13 marzo scorso, in un incontro con il Ministro della Salute Renato Balduzzi, di promuovere una collaborazione tra l’Istituto “Pascale” di Napoli-Crom (Centro ricerche oncologiche) di Mercogliano e il Centro per l’autismo in via di realizzazione ad Avellino, unica struttura pubblica nel Mezzogiorno. “Non esiste ancora una cura definitiva per l’autismo – conclude De Luca – e molti lati della patologia restano oscuri. In Italia le persone affette da questa patologia sono circa 400 mila, in gran parte bambini, la cui assistenza, come hanno fatto notare molte associazioni impegnate su questo fronte, rimane nella grande maggioranza dei casi onere esclusivo dei familiari. Resto convinto che sia nostro dovere parlarne il più possibile per sensibilizzare l’opinione pubblica e programmare interventi concreti per promuovere la ricerca e migliorare le condizioni di vita delle persone colpite da autismo e dei loro familiari”.