L’Aulin è da tempo uno dei farmaci più popolare e diffuso nelle famiglie italiane. Un analgesico antidolorifico ed antinfiammatorio, di facile reperibilità ed assunzione, che rischia di trasformarsi da ‘cura’ a ‘male’. La fonte è Il Corriere della Sera ed a finire sotto l’occhio del ciclone è la nimesulide, il principio attivo del medicinale. I Medici Internisti Italiani fanno infatti sapere che questa sostanza potrebbe essere la causa di danni epatici e dell’apparato gastroenterico. L’allarme è supportato dalle statistiche, emerse nel recente Convegno nazionale, in base alle quali viene registrato un preoccupante incremento di pazienti ricoverati per danni epatici dovuti proprio all’assunzione di questa molecola. Che i farmaci vadano sempre assunti con cautela è notorio ed è sulla scorta di questo che la notizia assume una certa valenza, vista e considerata la facilità con la quale può essere acquistato il medicamento, per molti considerato un innocuo prodotto da banco. D’altro canto i numeri parlano chiaro, Aulin è presente sul mercato italiano dal 1985 e nel 2002 si è addirittura registrato il più alto consumo del prodotto in tutta Europa. E mentre si attendono gli sviluppi della vicenda, Federfarma avverte che la specialità farmaceutica in questione non può essere venduta, per legge, senza ricetta medica e che, in tal senso, verrà avviata una campagna tesa a consolidare la normativa vigente. Non è la prima volta che questo medicamento viene messo sotto accusa. Era già successo nel 2002 da parte delle autorità sanitarie finlandesi e, per le stesse ragione, anche in Irlanda, in questi giorni, viene sospesa la vendita di farmaci a base di nimesulide.
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